Licenziamenti illegittimi il Policlinico deve risarcire

Il giudice accetta il ricorso di cinque dipendenti: il San Marco pagherà dalle 18 alle 22 mensilità. Chiloiro (Cgil): «Sentenza importante, la Cisl superficiale»
Di Giorgio Cecchetti
Manifestazione lavoratori licenziati presso Policlinico San Marco, Mestre.
Manifestazione lavoratori licenziati presso Policlinico San Marco, Mestre.

MESTRE. Il giudice del Lavoro di Venezia Anna Menegazzo ha condannato il Policlinico San Marco a corrispondere a cinque dipendenti licenziati nell’aprile dello scorso anno da 18 a 22 mensilità. A battersi per questo obiettivo è stato l’avvocato Leonello Azzarini. «I licenziamenti sono stati dichiarati illegittimi e prima della Riforma Fornero sarebbe stato scontato il reintegro nel posto di lavoro, ma questa sentenza è comunque importante perché sancisce la possibilità del giudice di intervenire e verificare la correttezza della procedura, che in questo caso è stata sanzionata pesantemente» ha dichiarato Sergio Chiloiro, segretario della Funzione pubblica Cgil.

Il licenziamento era stato collettivo e aveva riguardato 43 dipendenti del Policlinico: soltanto cinque hanno ricorso al giudice e il loro legale, l’avvocato Azzarini, ha sostenuto che i criteri di scelta dei licenziamenti erano stati utilizzati erroneamente. Inoltre erano stati esclusi arbitrariamente dalla procedura di licenziamento impiegati e centralinisti. E ancora: non erano stati rispettati i limiti di legge nei confronti del personale appartenente alle categoria protette; il licenziamento aveva interessato manodopera femminile in percentuale superiore rispetto a quella del personale; infine, le comunicazioni erano state lacunose e tardive.

Il giudice del Lavoro Menegazzo ha accolto due dei cinque motivi del ricorso: nella sentenza si legge che «il Policlinico, nell’individuare il personale da licenziare, doveva fare riferimento ai criteri di scelta determinati dall’accordo con il sindacato». Inoltre, «manca nella documentazione la puntuale indicazione delle modalità di scelta delle persone da licenziare, considerato che non vi è un raffronto del personale oggetto del provvedimento rispetto a quello spettante al personale incluso nel novero dei soggetti passibili di licenziamento». Così, una dei licenziati avrà 22 mensilità, un’altra 21, altre due 20 mensilità e l’ultima 18. «In sostanza i licenziamenti sono stati dichiarati illegittimi e colpisce che un sindacato come la Cisl abbia con troppa superficialità approvato il comportamento dell’azienda», dichiara Chiloiro della Cgil, «adesso possiamo dire che avevamo ragione e se tutti i licenziati avessero ricorso il peso economico per l’azienda sarebbe stato superiore ai risparmi ipotizzati».

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