Licenziamenti alla Ilnor, conto alla rovescia
Un mese per scongiurare gli esuberi. Un mese a disposizione dei sindacati di Ilnor di Gardigiano per far cambiare idea alla Eredi Gnutti Metalli di Brescia di puntare sugli ammortizzatori sociali e trovare un accordo. Il 15 dicembre segnerà il giorno numero 75 dall’avvio della procedura sui licenziamenti (30 settembre) e se la trattativa dovesse andare male, Ilnor sarà libera di procedere. Dunque il tempo stringe e già domani alle 11, in Regione a Venezia, ci sarà un incontro tra i rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl, oltre alle rispettive Rsu ed esponenti politici. Chiaro l’intento dei sindacati di coinvolgere anche chi siede tra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini perché facciano da mediatori e si arrivi a una soluzione. Per l’occasione non è previsto alcuno sciopero dei 104 lavoratori dell’azienda di via Moglianese attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale; nei giorni successivi è in programma un’assemblea dei dipendenti e poi si deciderà come muoversi nelle settimane seguenti. E altre agitazioni non sono escluse.
La posizione di Ilnor è chiara: per garantire la continuità lavorativa a Gardigiano, l’organico deve scendere a 80 unità. In questi mesi, dopo l’intesa sottoscritta lo scorso dicembre scongiurando i 55 esuberi, in via Moglianese una trentina di dipendenti è uscita in modo volontario. Ma dalla Lombardia sostengono che si debba procedere con il piano industriale stabilito; i settori da “dimagrire” sono la fonderia, la manutenzione, i forni di ricottura e l’area impiegatizia. Fim Cisl e Fiom Cgil hanno subito alzato le antenne e le barricate; sostengono che Ilnor non abbia rispettato gli accordi precedenti, chiedono l’uso degli ammortizzatori sociali. E sono partiti scioperi e agitazioni. Tra presìdi, cortei sulla Moglianese – due in meno di un mese – e astensioni dal lavoro, per i dipendenti di Ilnor ottobre e i primi giorni di novembre sono stati difficili.
C’è preoccupazione tra gli operai; l’età ruota attorno ai 50, anno più anno meno e, come hanno chiarito di recente, chi dovesse rimanere fuori farebbe fatica a trovare un nuovo posto. I prossimi 30 giorni saranno decisivi; è probabile che ci possa essere più di una riunione a Venezia e, come successo un anno fa, non è escluso che i lavoratori Ilnor facciamo dei presìdi vicino alla stazione di Santa Lucia. Da domani si vogliono porre le basi per le trattative future.
Alessandro Ragazzo
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