Libri in regalo alla finestra, a Venezia l’idea funziona
VENEZIA. Libri in dono collocati sulla finestra. Messi dentro una scatola di cartone sono a disposizione di tutti, residenti e turisti. La singolare, e recente, iniziativa è della coppia Mariagrazia Bonello, vicentina di Recoaro, e Riccardo Farnea, veneziano.
Da metà dicembre chi passa per calle del Forno civico 1858, vicino a campo San Stae, sestiere di Santa Croce, trova un contenitore con la scritta “libri in regalo!”. «Può prenderli chiunque. Non è un baratto, è un regalo. Sono libri che avevamo accantonato e ci dispiaceva buttarli. Li abbiamo messi sul balcone e in poche ore sono spariti. L’idea è di mia moglie, io l’ho assecondata», spiega il signor Farnea che abita in una casa curiosa, attorniata da librerie pensili.
L’uomo, di mestiere, fa l’accordatore di pianoforti. «In Venezia», spiega, «sono l’ultimo accordatore residente professionista, praticamente sono un dinosauro...». La passione di Riccardo Farnea, che ha il laboratorio in campo San Giacomo dell’Orio, è nata quand’era giovane: da quarant’anni accorda pianoforti nelle case, negli alberghi, nelle scuole. Un altro suo interesse nel mondo del suono è quello della registrazione e dell’amplificazione.
«Questa attenzione è più recente, è ventennale. Sono tecnico audio e ho uno studio di registrazione. Mi sono preparato molto», dice l’accordatore. L’ultimo impegno al Conservatorio di musica Benedetto Marcello dove ha registrato un concerto. Farnea riprende a raccontare com’è nata l’idea dei libri messi alla finestra: «Inizialmente volevamo regalarli. Ma a chi potevano interessare? Sono romanzi, guide, testi di informatica soppiantati dai libri digitali. Mariagrazia ci ha messo la sua fantasia».
La donna, artigiana e artista, lavora con le perle. Le sue splendide creazioni di fiori, vere opere d’arte, sono richieste in tutto il mondo. «Mi sono detta: proviamo», sottolinea la donna. «So che in qualche osteria funziona il libero scambio, ossia arriva un cliente, inizia a leggere un volume poi lo prende e continua la lettura a casa, nel frattempo ne lascia un altro». L’esperimento sta funzionando e qualche parente sta già depositando altri libri. Un paio di mesi fa Mariagrazia Bonello ha provato a lasciare un cappello di paglia: pochi minuti e non l’hanno più trovato. Ora la vulcanica Mariagrazia ha già un’altra idea: «Proveremo a mettere anche piante».
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