Libri anti discriminazione in magazzino

Stop alla Seibezzi dal sindaco e dall’assessore Agostini. Scontro in maggioranza tra Udc, In Comune e Sinistra. Il Pd media
Di Roberta De Rossi
CAIAFFA INTERPRESS VENEZIA 27.04.2010.- I° CONSIGLIO COMUNALE. TIZIANA AGOSTINI
CAIAFFA INTERPRESS VENEZIA 27.04.2010.- I° CONSIGLIO COMUNALE. TIZIANA AGOSTINI

I 1098 libri di favole che in 51 titoli diversi raccontano di ovetti adottati da due pinguini maschi, di bambini malati-supereroi e di famiglie dove il "papà bis” è il nuovo compagno della madre, restano per ora nei magazzini delle Municipalità che li hanno ricevuti dall'Ufficio della delegata per i Diritti civili e contro la Discriminazione, Camilla Seibezzi, con l’indicazione di distriburli a nidi, spazi cuccioli e materne.

Dopo la sconfessione politica da parte dei sindaco Orsoni, infastidito dal clamore - «Seibezzi ha la delega per difendere i diritti civili, non per fare propaganda» - l'altolà alla distribuzione è arrivato dall'assessore alle Politiche educative Tiziana Agostini. «Ho semplicemente ricordato che ci sono delle regole, che prevedono che tutto il materiale e i programmi didattici siano vagliati dall'apposito Coordinamento politiche educative che riunisce insegnanti, psicologi, tecnici», commenta Agostini. Che aggiunge: «Non è possibile mettere in mano di bambini piccolissimi testi non valutati. Le educatrici sono preparate per affrontare i problemi quando si pongono: i corsi di aggiornamento su questi temi li ha organizzati questo assessorato, ma ritengo inutile porre problemi quando non ce ne sono».

Un caso politico che divide la maggioranza: lista In Comune che serra le fila attorno a Seibezzi, il Pd che difende il progetto nel merito se non dei modi, l’Udc che chiede al sindaco di ritirarle la delega.

«Il vero cuore dell'iniziativa di Camilla Seibezzi è allargare i diritti, estendere le tutele e gli spazi a tutti e a tutte, garantire la libertà di scelta e di approccio alla vita e all'amore. Senza togliere niente a nessuno», scandisce l'assessore Gianfranco Bettin, «madri e padri restano tali, genitori si é comunque. E' questo ciò che un'amministrazione laica deve ribadire, nella lotta a ogni discriminazione. Era prevedibile la gazzarra indecente della destra più becera, come le ipocrite grida d'allarme dei bigotti più retrivi. Vanno certo rispettate le opinioni di chi la pensa diversamente e si esprime in modo civile. Ma la vera differenza tra l'intolleranza e la democrazia sta nel fatto che gli intolleranti tolgono a qualcuno qualcosa - ad esempio la piena dignità e la possibilità di scelta - che si garantisce a chi la pensa in modo conforme». «Basta con la fiera delle ipocrisie della politica romana», dice il capogruppo In Comune Beppe Caccia, «il sindaco dovrebbe essere semplicemente grato a Camilla Seibezzi per il lavoro che sta svolgendo, con grande impegno, per il riconoscimento di dignità e diritti uguali per tutte e tutti». Solidarietà piena anche da Sebastiano Bonzio, Federazione della sinistra, che rilancia sulla crisi: «L'iniziativa della collega Seibezzi apre una prospettiva ai bambini per vedere la complessità del mondo (non solo discriminazioni omofobe, ma anche razziali, religiose, sessiste, contro i diversamente abili ecc.) quando violenze e discriminazioni contro "i diversi" sono all'ordine del giorno. Se poi l'attività della consigliera Seibezzi rappresenta il cavallo di Troia di Udc o altri sepolcri imbiancati per provocare la crisi della maggioranza, si mettano in coda: ci sarà da capire, come abbiamo richiesto, se una maggioranza esista ancora, attorno all'inaccettabile regalia che qualcuno è andato a consegnare a favore del Porto di Venezia, in spregio al mandato affidatogli dalla maggioranza di questo Consiglio, sottoscrivendo il recente accordo per far giungere il tram a San Basilio».

Stilettata all'assessore Udc Ugo Bergamo. «Siamo soddisfatti per lo stop del sindaco», rilancia il capogruppo Udc Simone Venturini, «ma bisognerà parlarne con lui e maggioranza, perché restano due punti politici da chiarire, che ci indispongono. Il modo personalistico con cui gestiste la delega Seibezzi, creando casi nazionali, piuttosto che un clima condiviso per battere la discriminazione. Non può fare qualunque cosa con soldi pubblici: rappresenta la maggioranza. Poi il merito: è inammissibile che sia il singolo amministratore a decidere che libri mandare alle scuole. Guai se la politica fa educazione, spaventa che una sola persona decida cosa far leggere». Cerca la “quadra” il capogruppo pd Claudio Borghello: «È importante attivare un percorso di questo tipo, che però se percepito come “ideologico” non riuscirà mai. L’istituzione famiglia oggi è in crisi e la Costituzione è più che chiara nella difesa dei diritti di tutti, non possiamo far finta di non vedere: penso ai figli di coppie separate o alle deviazioni vere che i bambini si trovano davanti senza che nessuno gliele spieghi e che non sono certo l’affetto di una coppia omogenitoriale. Prima si parte per far capire che siamo tutti diversi, meglio è».

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