Lgbte contro i leghisti: «Sono solo razzisti»
«Non siamo talebani». L’associazione Senza Frontiere Lgbte e anche Sel esprimono il loro profondo rammarico per parole della Lega in merito al ciclo di incontri sulla famiglia, che inizia oggi all’oratorio Don Bosco. La Lega è intervenuta a difesa della famiglia naturale contro altre posizioni che sono state espresse su unioni civili piuttosto che famiglie aperte.
«Il loro atteggiamento», commenta il direttivo Lgbte, «denuncia mancanza di rispetto e razzismo, e un livello molto basso. Teniamo a precisare che la “teoria del gender” nella realtà non esiste se non come strumento di propaganda. Saremo presenti, senza recar alcun disturbo. Ma davanti a qualsiasi affermazione o dichiarazione che inciti all’odio o alla violenza saremmo pronti a sporgere denuncia. Chiediamo che il sindaco Cereser faccia un passo indietro, quanto meno si presenti nella veste privata e non come portavoce di una città, visto che non ha mai patrocinato nessun nostro evento e non ha mai partecipato in prima persona, ma delegando».
Sel invoca un chiarimento di Cereser anche contro la Lega, difende la famiglia aperta contro i «fanatismi leghisti che ci riportano nel passato oscurantista».
Il Pd chiarisce la sua posizione. «Alla luce dei fatti di Parigi», afferma il segretario David Vian, «trovo sconsiderato e irresponsabile l’uso, da parte degli esponenti della Lega, di termini per i quali servirebbe una diversa accortezza. Il sindaco Cereser, con il quale mi sono confrontato, mi ha informato su quale sarà l’oggetto del suo intervento il 6 febbraio. Ciò riguarda quanto il Comune e l’amministrazione potranno fare per le famiglie. Pertanto, avvenuto questo doveroso chiarimento, ritengo che l’apporto del primo cittadino non possa che essere una risorsa. A prescindere dal mio personale pensiero o da quello del vice sindaco Luigi Trevisiol, con il quale, mi preme sottolineare, non voglio entrare in polemica. La società si evolve e la politica, prima o poi, ne dovrà rendere conto. Se la concezione di famiglia fosse solo quella “naturale” allora anche le famiglie di molti politici che sbraitano tanto non sarebbero più tali: il divorzio non è naturale. L’Italia resta l’unico paese dell’Europa occidentale a non prevedere alcun diritto per le coppie gay».
Giovanni Cagnassi
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