L’ex Stena di Fossò va alla Terracube Salvi i 25 dipendenti

La ditta di Dolo ha rilevato l’attività e promesso investimenti Cgil e sindaco: «Premiato un lavoro in pieno accordo»

La ex Stena di Fossò, l’azienda che quest’anno avrebbe dovuto chiudere i battenti, si salva e salva l’occupazione. Il sito di proprietà di una multinazionale svedese è stato acquisito dalla Terracube srl di Dolo che ha assunto 25 dipendenti a tempo indeterminato. Altri 18 si sono trasferiti nella filiale di Verona della stessa azienda, tre hanno scelto l’esodo incentivato.

«Siamo molto soddisfatti – spiega l’amministratore unico Pietro Mastrangelo- Siamo riusciti ad acquisire un sito su cui continueremo a fare lo stesso lavoro che veniva svolto dalla Stena. Nel giro di un anno, al massimo due, investiremo dai due ai tre milioni. Con i lavoratori abbiamo subito chiarito la nostra intenzione di potenziare l’attività e con la stessa multinazionale Stena manterremo un importante accordo di tipo commerciale».

L’azienda, che si trova in zona industriale IX Strada si occupa di riciclo di materiali, dai televisori ai frigoriferi usati. La multinazionale svedese in Italia ha quattro siti: Fossò, Brescia, Verona e nell’hinterland di Milano con organico di 200 dipendenti. Soddisfatto Giuseppe Minto segretario della Fiom Cgil. «Quello che si è raggiunto – dice Minto – è stato un ottimo risultato. Nessuno pensava che si sarebbe raggiunto un accordo in tempi brevi prima della fine del 2013. Gli operai che si sono trasferiti a Verona hanno avuto dei forti incentivi, e così quelli che hanno deciso di lasciare l’azienda per tornare al proprio paese in Africa. Dalla nuova proprietà abbiamo avuto la rassicurazione di un piano industriale importante per i prossimi mesi».

Della vicenda si sono interessate anche le istituzioni con l’assessore provinciale al lavoro Paolino D’Anna e il sindaco di Fossò Federica Boscaro. «Per favorire la vendita da parte della multinazionale svedese – dice il sindaco Boscaro - abbiamo lasciato la porta aperta di possibili autorizzazioni a eventuali concorrenti. L’azienda a quel punto ha accelerato le procedure di vendita a Terracube e l’operazione si è potuta concludere in tempi rapidi». Alessandro Abbadir

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