L’ex orto botanico di San Giobbe diventerà hotel di lusso

Il complesso, dove erano previsti inizialmente alloggi e zone verdi, acquistato dell’imprenditore pugliese Marseglia

VENEZIA. Un nuovo hotel a gestione Hilton in rampa di lancia nell’area dell’ex orto botanico, già dell’Enel, a San Giobbe.



A proporlo, con un progetto che dovrebbe essere presentato a breve in Comune è l’imprenditore pugliese Leonardo Marseglia, già proprietario dell’Hilton Molino Stucky, dopo aver rilevato i debiti del gruppo Acqua Marcia dalle banche e che ha recentemente acquisito anche l’area ex Enel da tempo abbandonata, ma strategica data la sua vicina alla Stazione ferroviaria di Santa Lucia e a Piazzale Roma.

Marseglia, alla guida di un gruppo di quasi un miliardo di euro di fatturato, spaziando dagli oleifici agli alberghi, ai centri turistici e agli immobili di pregio, ora ha appunto rilevato anche l’area dopo il fallimento della San Giobbe srl, che faceva capo all’imprenditore calabrese Giuseppe Malaspina, con qualche guaio con la giustizia e a cui l’Enel aveva venduto l’ex Orto Botanico, per circa 30 milioni di euro.

Marseglia è subentrato nell’operazione, sottoscrivendo una fidejussione bancaria e ha ottenuto dal Comune la proroga per vedere finalmente avviato l’intervento di recupero previsto e mai realizzato.

L’imprenditore ha già ottenuto da Ca’ Farsetti il permesso di costruire per la realizzazione della rete di sottoservizi, fognaria, elettrica, telefonica e di illuminazione pubblica, e per quella del programma integrato di riqualificazione secondo il progetto che aveva già predisposto l’architetto Diego Baldo.

L’ex orto botanico ottocentesco era all’origine destinato a fabbrica di siluri, prima dell’arrivo della società elettrica che vi aveva realizzato impianti sportivi per i suoi dipendenti.

Un’area enorme, che doveva essere di fatto restituita alla città con la realizzazione nella zona di un complesso immobiliare di 130 appartamenti di cui il 20 per cento da destinare all’edilizia residenziale pubblica con un parco pubblico e un edificio da riservare al Comune per ospitare, nelle intenzioni, una scuola.

Ma nulla di questo è avvenuto e tutto si era fermato dopo il fallimento, oltre tre anni fa, della società San Giobbe srl. E quasi in contemporanea l’imprenditore Malaspina aveva anche acquisito per oltre 33 milioni di euro l’hotel 5 stelle Ca’ Sagredo, con un’altra sua società, la Gimal.

Per i debiti accumulati era scattato però il fallimento del gruppo Malaspina e ora a rilevare tutto dal curatore fallimentare è arrivato appunto il gruppo Marseglia, che punta anche ad acquisire l’hotel Ca’ Sagredo, il cinque stelle sul Canal Grande, vicino il traghetto di Santa Sofia, per il quale aveva già intavolato trattative in un recente passato, fermate poi dalle vicende giudiziarie che hanno portato anche all’uscita di scena di Malaspina.

Su San Giobbe però le intenzioni di Marseglia sono diverse e non puntano più a realizzare appartamenti, ma appunto un grande albergo di lusso con il marchio Hilton, creando un polo alberghiero del lusso a Venezia con l’attuale Stucky e il futuro Ca’ Sagredo.

Si tratta di vedere ora cosa farà il Comune e se concederà la deroga, con voto in Consiglio comunale, come pure prevede la delibera blocca-alberghi.

È certa invece l’apertura a giugno dell’Hotel Indigo Venice Sant’Elena, che ha ereditato il marchio e ristrutturato il precedente hotel Sant’Elena, a Castello, costruito negli anni Trenta e riconvertiti ad albergo nel 2003.

Il Gruppo alberghiero Hnh Hotels & Resorts, uno tra i principali operatori indipendenti nel settore dell’ospitalità ha appunto scelto il brand Indigo Hotel per la ristrutturazione dell’albergo veneziano, con 75 camere in tutto, distribuite sui quattro piani dell’edificio in calle Buccari, a Sant’Elena. —


 

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