L’ex fornace rivive pronti i primi alloggi nel nuovo quartiere

Noale. Sabato la presentazione delle case di Borgo dell’Oasi  in via Novale. Nel 2019 la conclusione di tutto l’intervento 
NOALE. Il primo pezzo abitativo della nuova Noale si aprirà sabato. Alle 10. 30, dopo sedici mesi di lavoro, sarà mostrato il comparto numero uno (formato da due palazzine) inserito all’interno della ex fornace in via dei Novale, in pieno centro. In totale sono 17 appartamenti, già venduti da tempo e costruiti con tecniche all’avanguardia.


Dunque la città dei Tempesta guarda al futuro, per un quartiere già vivo da metà 2015, da quando inaugurò l’Eurospar e poi, a ruota, s’insediarono attività come Pasticceria Zizzola e gli uffici, tra cui quelli della Cgia di Mestre giunta a inizio settembre. Un po’alla volta stanno per nascere i 51 mila metri cubi e 20 mila di area commerciale previsti dal progetto; secondo le previsioni, altre due palazzine, da 24 appartamenti totali (già venduti 11), saranno consegnate tra un anno, mentre per le altre, sempre dello stesso numero, si attende la licenza dell’ufficio Tecnico del Comune che dovrebbe arrivare a giorni. Se non ci saranno intoppi, quest’ultimo cantiere comincerà a breve e l’obiettivo è concludere per metà 2019. Una zona che, appena completata, sarà in grado di ospitare 339 residenti. Intanto si pensa al taglio del nastro di dopodomani; l’area è stata battezzata “Borgo dell’Oasi”, a poche decine di metri proprio dal polmone verde di via Ongari, protetto dal Wwf. Nasce dal lavoro promosso da Termoidraulica Venturin, Pesce Costruzioni e Cavasin Partecipazioni, un’associazione temporanea d’imprese che ha scelto d’investire nella cittadina medievale puntando su qualità, ricerca e innovazione. Gli edifici pronti a spalancare le loro porte hanno un pian terreno e due superiori; ad altezza della strada ci sono i garage, che non saranno sotterranei anche per evitare guai con piogge e maltempo, e saranno ricoperti dal verde. Così, chi abita al primo piano, il suo appartamento è dotato di giardino. L’impianto di riscaldamento è indipendente e si è cercato di ridurre il più possibile le spese condominiali. Ci saranno le superfici ecologiche interrate, mentre il Comune pensa a delle colonnine elettriche per ricaricare i veicoli. L’area accoglie olmi, tigli nostrale, aceri, magnolie, ciliegi selvatici, biancospini, cornioli, noccioli, rose canina e sambuchi. Nascerà un percorso ciclopedonale per collegare il quartiere alla vicina oasi, oltre la ferrovia


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