L’ex discoteca e i giardini tra vandalismi e degrado

SOTTOMARINA. L’ex discoteca diventa ritrovo di balordi e probabilmente luogo di spaccio. Lo sostengono alcuni residenti del quartiere che si sviluppa tra via Madonna Marina e via del Boschetto. Il cancello aperto sul retro e un buco nella recinzione testimoniano di un via vai notturno costante. Ma non solo, il giardino si è trasformato in una discarica a cielo aperto e nei dintorni non va meglio con il parco di viale Umbria ridotto sempre peggio.
Il comun denominatore della zona è il degrado. La discoteca Ocean, prima Ciquito, è da anni ormai chiusa, ma qualcuno è riuscito a trovare comunque un varco d’accesso. «Con il buio il via vai è continuo», spiegano alcuni residenti, «non sappiamo cosa succeda là dentro, ma di sicuro uno stabile abbandonato, riparato da occhi indiscreti, diventa luogo ottimale per i balordi e, chissà, forse anche per lo spaccio. Basta guardare come è ridotta l’area esterna». Nel giardino vi è un accumulo di rifiuti, materiali di risulta, scatoloni, nylon e persino un pattino da spiaggia. La riqualificazione del terreno vicino, dove sono state realizzate alcune palazzine in stile inglese, non è stata sufficiente a frenare il degrado in cui pian piano è caduta l’area dell’ex discoteca. Se poi si fa qualche passo nei dintorni lo scenario non cambia. Via del Boschetto, che pure è stata oggetto di una piccola manutenzione con la sistemazione degli archetti per separare il flusso dei pedoni dalla carreggiata, versa ancora in uno stato precario con il percorso ciclabile sconnesso, la rete in molti punti divelta e le piante che ostruiscono il transito. Il tratto è percorso ogni giorno da decine di disabili in carrozzina che frequentano il centro diurno dell’Anfass e la sede Uildm in fondo alla strada, con molte difficoltà soprattutto nell’ultima parte non asfaltata, che si trasforma in un lago a ogni precipitazione. Qualche metro ancora e si arriva ai giardini pubblici di viale Umbria, i più grandi della città. Lì vandali e compagnie di balordi la fanno da padroni. Panchine rovesciate, cestini delle immondizie divelti e lanciati nel laghetto con i pesci rossi. Quelli non divelti sono stracolmi di rifiuti. Altri rifiuti sono abbandonati per terra. Le giostrine accusano l’usura e gli anni. Soldi per manutenzioni non ce ne sono e l’assenza di una vigilanza costante completa il quadro. «Ormai ai giardinetti non porto più i miei figli», racconta una mamma, «sono più gli svantaggi dei benefici. Se tutto va bene stai alle giostre due ore per sentire ragazzi che dicono ogni genere di volgarità, che sono pronti a insultarti se per caso li riprendi perché lasciano i rifiuti per terra o spaccano le panchine. I pesci sul lago non si vedono più perché è pieno di immondizie e giostre sono vecchie e arrugginite».
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