L’ex caserma Tombolan-Fava non diventerà un centro profughi
San Donà. La caserma Tombolan-Fava è stata ufficialmente acquisita dal Comune di San Donà. Entro Natale, la completa mappatura dell’area con una specifica perizia a carico dell’Agenzia del Demanio. In questi mesi c’è stata una manifestazione di interesse verso gli spazi della ex caserma da parte di oltre quindici soggetti e associazioni e quindi si prevede uno specifico bando per raccogliere i progetti. Vigili del fuoco e Agenzia delle Entrate, che parevano interessati, hanno invece fatto un passo indietro.
Ieri nella sala giunta del municipio di San Donà è stato siglato l’atto tra il sindaco Andrea Cereser e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Vincenzo Capobianco, per la consegna completa al Comune della proprietà della caserma di Fiorentina. Adesso sarà il Comune a deciderne il destino, senza che diventi, come poteva accadere, un centro di accoglienza ad esempio per i migranti. La struttura, nella maggior parte dei suoi circa sette ettari di superficie, era già passata in proprietà al Comune lo scorso dicembre. Si era chiuso un iter iniziato a fine 2013 quando, a seguito del Decreto del Fare del governo Renzi, che aveva introdotto procedure semplificate per il trasferimento di immobili demaniali agli enti locali, il sindaco aveva fatto richiesta della caserma. Ma una parte degli immobili era ancora riservata all’Agenzia delle Entrate e ai vigili del fuoco. Ora anche quella frazione della struttura passa in capo al Comune.
«Il passaggio della proprietà di un’area così vasta, praticamente un quartiere cittadino, al Comune», ha detto Cereser, «è stato punto di partenza fondamentale per esercitare una governance diretta ed evitare che il luogo potesse essere utilizzato in maniera difforme dagli interessi strategici del territorio e dei cittadini».
A carico del Demanio resta la ricognizione dello stato di fatto della ex base militare. A bilancio c’è una perizia, che sarà completata entro Natale, sullo stato di conservazione degli immobili, la staticità degli edifici e, soprattutto, sullo stato di fatto dell’impiantistica. «Dopo la pulizia dalla vegetazione, svolta da parte di bersaglieri, protezione civile e altri volontari, ha concluso il sindaco, «che ringrazio per aver reso possibile l’accesso a numerose aree della caserma, diviene prioritario avere certezza sulla situazione dei manufatti e sulle effettive possibilità di recupero. Si tratta anche di ricostruire le stesse planimetrie della struttura ex militare, perdute o troppo vecchie per avere utilità».
Al momento sono interessati i bersaglieri, la protezione civile, enti del privato sociale, associazioni sportive. Il piano delle opportunità sociali considera la Tombolan-Fava tra le aree prioritarie in cui dare concretezza a politiche di rigenerazione degli spazi cittadini.
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