Levriero d’oro, Miuccia da Spinea vince il Crufts di Birmingham
Il primo cane italiano a vincere la più prestigiosa mostra canina britannica. È di proprietà della veneziana Alessia Corradini, handler professionista di 28 anni: «Un traguardo leggendario»

È un whippet, un levriero tigrato con maschera bianca, il primo cane italiano a vincere la più prestigiosa mostra canina britannica, ovvero il Crufts di Birmingham.
La cagnetta Miuccia, 4 anni e 14 chili e mezzo, è di proprietà della veneziana Alessia Corradini, handler professionista di 28 anni, cresciuta tra Mestre e Spinea. Tra i 18 mila cani provenienti da tutto il mondo, la giuria della 134esima edizione della mostra ha decretato il whippet Miuccia il migliore in assoluto, lodando la sua testa perfetta, la linea dorsale impeccabile, le angolazioni anteriori e posteriori corrette e un carattere esemplare.
Tanto che Giovanni Liguori, il suo handler e accompagnatore ufficiale, l’ha definita «dolcissima e super affettuosa, dalla personalità molto forte, e questo fa la differenza quando si trova sul ring delle competizioni».
Alessia Corradini, finalmente una vittoria con una squadra interamente italiana, tra proprietario, handler e allevatore.
«Un traguardo leggendario, contando che erano quasi quarant’anni che il nostro Paese non portava a casa un risultato, l’ultimo solo nel ‘86. E poi tutto il mondo aspetta Crufts, è l’appuntamento di tutti i cinofili».
Qual è la chiave del successo di Miuccia?
«Miuccia è davvero una piccola stella, abbiamo sempre pensato che fosse speciale. Oltre alle sue qualità estetiche, è spesso più equilibrata e sensibile dell’uomo. Ama la frutta e lo yogurt, e le giornate in spiaggia a Bibione. Ha affrontato diversi traslochi, l’ultimo da Prato a Mestre – i due luoghi dove io e Giovanni Liguori abbiamo il nostro allevamento – ma non si è mai lasciata turbare. Ed è una cagnolina».
Quando è arrivato il primo cane?
«A nove anni. Il mio primo amore è stata una setter irlandese, prima ancora del fidanzatino. È stata lei a fare il suo ingresso nella mia vita e ad introdurmi nel mondo delle esposizioni canine. La nostra prima esperienza una mostra a Camponogara, e da lì è nata la passione».
Lei di cosa si occupa?
«Come handler professionista, mi occupo di preparare e presentare i cani nelle esposizioni di bellezza internazionali. Li accompagno nel ring, mi occupo della loro cura, spazzolatura e addestramento, affinché possano impressionare i giudici e conquistare il titolo di miglior cane. Attualmente lavoro negli Stati Uniti».
Cosa l’ha fatto innamorare della razza whippet?
«I whippet sono naturalmente equilibrati e amano socializzare, infatti, insieme al mio socio Liguori, abbiamo ben quattro femmine: Miuccia, Isabel, Noel e Alice» .
Ha collezionato una lunga lista di premi.
«Prima del Best in show a Crufts, su 18 mila cani, c’era stato il Best in show ad Enci su oltre ottomila cani presenti. E il concorso al Raduni levrieri a Padenghe, quello in Norvegia e a Skokloster. Il più importante in Svezia, oltre all’esposizione internazionale di Arezzo e tanti altri»
Il suo punto di riferimento?
«Sicuramente l’handler Katie Bernardin, che ha dato molto alla cinofilia americana. Da lei ho imparato che i sacrifici portano sempre frutti: “Lavora sodo, sogna in grande, e vedrai che tutto è possibile”. Mi ispiro anche a Michelle Scott».
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