Letti spostati al Calvi a rischio 30 addetti
NOALE. «Si perderanno trenta nuovi posti di lavoro che la nostra struttura aveva già programmato. Siamo davanti alla cattiva politica che compromette la buona sanità».
Non è andata giù al direttore generale della casa di riposo di via Ongari a Noale Battista Camporese l’emendamento alla legge di stabilità approvato lo scorso fine settimana dal Consiglio veneto, dove si chiede di spostare i 40 posti letto dell’ospedale di comunità all’interno del vecchio Pier Fortunato Calvi. Inoltre la giunta veneta è autorizzata a concedere all’Asl 13 un contributo straordinario di 20 mila euro per l’anno in corso per ristrutturare gli spazi. Già a dicembre lo stesso parlamento regionale aveva approvato la mozione presentata in ottobre dal consigliere del Pd Bruno Pigozzo ma il voto prima di Pasqua aveva visto il via libera in modo trasversale. «Quanto sta succedendo in Regione», attacca Camporese, «ha dell’inverosimile e mostra il peggio della politica. Un blitz quello messo in atto, in modo abile, dai consiglieri Pigozzo e Piero Ruzzante (Pd), del Pdl ma anche Moreno Teso del gruppo Padrin. Stiamo parlando di un percorso lungo e tortuoso, durato quasi due anni, concluso un mese fa con la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione (Bur) dopo il via libera unanime avuto anche dalla Conferenza dei sindaci e la definizione del piano azienda dell’Asl 13».
Camporese parla poi dei rischi che ci potrebbero essere per il personale. «Non c’è limite all’indecenza», precisa il direttore generale, «non mi capacito come la procedura, chiusa e definita, durata ben due anni di programmazione e verifiche, sia rovesciata in pochi minuti da un atto di questo tipo in seno alla legge di stabilità. Per noi il danno è enorme, ma lo è ancora di più per la sanità pubblica e per i pazienti, che saranno assistiti in una struttura fatiscente e a costi di gran lunga superiori. È noto qual è il costo pro capite giornaliero di un posto letto nelle strutture ospedaliere: oltre 400 euro il giorno, contro i 117 euro il giorno della residenza sanitaria come ospedale di comunità. Voglio sperare che il Consiglio regionale si ravveda».
La replica di Pigozzo. «Nelle schede», osserva, «si parlava che i 40 posti finissero in una struttura pubblica e nella delibera della giunta, dove si danno gli indirizzi per gli ospedali di comunità, si parla di preferire le strutture da dismettere e Noale risponde a questi requisiti».
Alessandro Ragazzo
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