Lettera al presidente Mattarella

CAVALLINO. «Per difenderci dalle conseguenze della Naspi ci appelliamo al presidente Mattarella e alla nostra Costituzione, ci appelliamo all’articolo 38 e se questo non bastasse andremo fino in fondo fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo perché ci sentiamo calpestati nei nostri diritti e nella nostra dignità».
Centinaia le raccomandate fotocopia con ricevuta di ritorno inviate per protesta dagli iscritti al Movimento lavoratori stagionali di tutti i comuni veneziani contro la Naspi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Con la sua introduzione», scrivono i lavoratori stagionali, «la nostra categoria è stata fortemente penalizzata in quanto dall’oggi al domani ci siamo visto dimezzato il sussidio di disoccupazione, ci siamo visti trattare come parassiti che vivono di assistenzialismo, che decidono volontariamente di lavorare alcuni mesi l’anno ed oziare per i restanti mesi pagati dalla Inps».
«Essere stagionale», puntualizzano, «forse un tempo era una scelta ma oggi non lo è più, oggi l’essere stagionale è un’opportunità lavorativa, forse la sola alternativa alla disoccupazione. Il sussidio di disoccupazione non è un privilegio ma è un’ ipoteca sulla nostra futura pensione, che moltissimi di noi non arriveranno mai a percepire nonostante i contributi versati e la tassazione a cui siamo sottoposti. La maggior parte di noi è brava gente che in stagione lavora duramente», raccontano, «con orari e turni massacranti che ti annientano come persona facendoti dimenticare di essere padre, marito, figlio, fratello o amico. Vivi per lavorare non lavori per vivere e poi ad un tratto l’inferno finisce e pian piano finiscono anche i risparmi e stringi la cinghia per arrivare fino alla nuova stagione combattendo con mutui, affitti, abbonamenti scolastici».
«Esimio presidente», concludono, «ci rivolgiamo a lei perché si faccia portavoce del nostro disagio presso il nuovo governo costituente».
Francesco Macaluso
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