Lettera a una Prof.
Cara prof,buon Natale!! Anche se sono il meno adatto a farti gli auguri perché tutti in casa siamo cinesi atei, tranne mio nonno che è taoista. Ma, a parte la festa consumistica che tra l’altro non mi appartiene e sto osservando da straniero,credo che comunque,intimamente porti con sé qualcosa di magico e stupefacente …. di cui non conosco bene il significato ma che mi rimanda a qualcosa che ho vissuto conoscendoti … ricordi?
Un giorno hai bussato alla porta della mia classe e cercavi me, proprio me, che stavo per ritirarmi dalla scuola e non avevo la minima fiducia di valere qualcosa come studente. Avevi chiesto ai tuoi colleghi di avere me in ”prestito”per qualche ora alla settimana per svolgere la funzione di “tutor” per il mio amico Lin .Tu eri la nuova insegnante di sostegno dopo due anni di esperienze fallimentari con due altri insegnanti maschi che avevano provato di tutto per inserirlo in classe,senza mai riuscirci. Lui aveva deciso di non ubbidire a nessun adulto e di chiudersi in un mondo tutto suo, rifiutava di parlare in italiano, comunicava a gesti con i compagni, ma solo per fare dispetti o creare disturbo in tutti i modi. Perciò i professori avevano provato a utilizzare il computer per farlo lavorare.
Era stato un fallimento totale: lui continuava a cancellare ogni proposta di lavoro che proponevano gli insegnanti e si isolava ancora di più con i giochi in lingua cinese che immetteva nel computer disobbedendo agli insegnanti. Si era così creato un circolo vizioso insostenibile. Io Lin lo conosco bene: è un ragazzo molto intelligente, è solo un po’ “strano” con gli adulti. Tu lo hai capito subito, gli hai detto: “Lin, oggi il computer è morto!, cerchiamo però di comunicare, almeno nella tua lingua, il cinese! Portami da chi lo sa parlare!”. Così siete venuti nella mia classe, la terza C. E’ stato così che ci siamo conosciuti: il mio amico era un disadattato, io un depresso sfiduciato che voleva ritirarsi dalla scuola! Quella settimana abbiamo lavorato insieme soltanto per qualche ora, ma erano ore intense, durante le quali imparavamo di tutto, ma senza ansia!
Tu mi insegnavi le cose che io traducevo in cinese al mio amico e anche lui finalmente … imparava! Un giorno ci hai detto: ora scrivete una storia inventata da voi. Io ho scritto: “Ho conosciuto una extraterrestre, senza età perché parla come una ragazza, che non parla la mia lingua, ma stranamente mi sa capire …”. Senti prof, ora te lo posso dire, quella extraterrestre … eri tu!! Non so com’è stato, ma quell’anno è stato stupendo … e grazie a te abbiamo preso il dipolma di terza media e anche con buoni voti! Vedi, credo che il natale debba essere magico così, anzi, mi immagino che i Re Magi fossero degli astronomi che venivano dalla Cina e la stella cometa fosse in realtà … una navicella extraterrestre che aveva il compito di osservare una nascita diversa e controllare che tutto andasse bene; una nascita per qualcosa di nuovo e di magico che dovremmo imparare tutti.
Cara prof, tu lo sai, io non sono un credente e provengo da un’altra cultura, ma oggi voglio sognare lo stesso un natale diverso e tutto mio. Vedi, ora che sono più grande, ho imparato che, se voglio, il Natale esiste per me ogni giorno, quando guardo le cose con occhi diversi e con speranza … ed io mi immagino i Re Magi cinesi guardare un bambino… extraterrestre, diverso perché sa insegnare le cose in maniera nuova e sa dare fiducia. Quel bambino è tenuto tra le braccia di una donna che, guarda caso, ha gli occhi che assomigliano ai tuoi, prof!!!
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