L’esperto: «Trachite e pietra d’Istria ormai introvabili»

VENEZIA

«L’unico modo per riparare i masegni e la pietra d’Istria è quello di conservarli e non danneggiarli». Lorenzo Lazzarini, massimo esperto di pietre veneziane, spiega come sia difficile trovare trachite e marmi della stessa qualità di quella impiegata dai veneziani nei secoli scorsi.

«Le cave sono esaurite», dice, «la qualità non è la stessa. Dunque, occorre fare la massima attenzione, rispettare queste pietre che non possono essere ricostruite con nuovi materiali». Occorre proteggere le parti scheggiate, ripristinare le parti danneggiate dall’incuria, dalla salsedine o da interventi poco rispettosi. Ovviamente «senza usare il cemento». Non a San Marco, ma in altre parti della città le riparazioni si fanno spesso sostituendo la sabbia e il fango originari con il cemento. Le giunture, dice il professore, sono all’origine del degrado della trachite. In Piazza questo sistema è stato vietato dalla Soprintendenza. Ma i danni, come documentato ieri dalla Nuova Venezia, sono diffusi. Impalcature, buchi fatti per inserirtici i pali dei plateatici in Riva. «Occorre attenzione», dice il professore, «e Comune e Provveditorato devono investire in conoscenza».

Nei prossimi giorni sono stati annunciati sopralluoghi per verificare le condizioni della pavimentazione. —



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