Lesioni alle vertebre per le botte, arrestato

San Donà. Trentenne albanese in carcere per le continue violenze alla compagna finita più volte al Pronto soccorso. Lei ha trovato il coraggio di denunciarlo
25/11/2013 Roma. Nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne Flash mob davanti la sede Nazionale CGIL con lettura di brani " Ferite a Morte". Nella foto rose tra le scarpe rosse
25/11/2013 Roma. Nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne Flash mob davanti la sede Nazionale CGIL con lettura di brani " Ferite a Morte". Nella foto rose tra le scarpe rosse

SAN DONÀ. Una relazione durata pochi mesi ma segnata dalla gelosia, un amore malato finito almeno quattro volte al pronto soccorso. Nell’episodio più grave, la ragazza - una 26enne residente a Treviso - aveva riportato una micro lesione alle vertebre, fortunatamente senza fratture. Ma la prognosi era stata di oltre quaranta giorni. Lunedì un trentenne albanese residente a San Donà è stato arrestato e portato in carcere a Santa Maria Maggiore, in esecuzione di una ordinanza firmata dalla giudice per le indagini preliminari Marta Paccagnella, su richiesta della pm Alessia Tavarnesi, sostenendo l’esistenza dei gravi indizi di colpevolezza che giustificano la custodia cautelare in carcere. Le accuse per l’uomo sono di stalking e lesioni aggravate. Ieri in tribunale a Venezia si è svolto l’interrogatorio di garanzia. L’indagato, difeso dall’avvocato Fabio Schiavariello, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale ha chiesto gli arresti domiciliari, su cui la gup dovrà esprimersi nelle prossime ore.

La relazione tra i due ragazzi è proseguita da giugno 2017 alla fine dell’anno. Un rapporto turbolento, un tira e molla nel quale la violenza si sarebbe concentrata soprattutto nell’ultimo periodo del rapporto. La vittima ha presentato una prima denuncia nei mesi scorsi, che è stata poi integrata con altre querele relative a episodi diversi, portando all’attenzione delle forze dell’ordine anche referti del pronto soccorso e fotografie. Ma la difesa chiede di accertare se la causa delle lesioni sia da attribuire all’indagato o ad altro e, di conseguenza, a quando risalgano le ferite. Di certo a pesare c’è l’episodio più grave nel quale la ragazza aveva riportato la micro lesione alle vertebre a causa di una caduta.

L’indagato è rimasto molto sorpreso dell’arresto. Era da mesi che non si vedeva né parlava con la ragazza. A suo dire la relazione era chiusa e per questo non si sarebbe immaginato di finire in carcere in seguito a una denuncia presentata dalla ragazza che, dopo mesi di botte, aveva trovato il coraggio di farsi avanti con le forze dell’ordine. Qualche problema con la giustizia il trentenne lo ha già avuto. È stato condannato per una rapina a un negozio e ha scontato la pena ed è stato condannato per lesioni, con il procedimento ora in Corte d’Appello.

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