Leo ora punta alla Regione «Non vorrò l’indennità»
Il ritorno di Oliviero Leo. Per le regionali torna a farsi vedere, con un colpo di scena, il “colonnello”, già vicesindaco dimissionato tra le polemiche dalla giunta di Andrea Cereser. Oliviero Leo lancia uno slogan destinato a scompaginare le carte in vista delle prossime elezioni regionali, in programma a primavera: «Se sarò eletto come consigliere regionale, rinuncerò all’indennità mensile di circa 12 mila euro che resterà in Regione. Invito tutti i candidati a fare altrettanto». Vedremo chi lo seguirà.
Leo lo aveva già fatto da assessore con Francesca Zaccariotto, e da vicesindaco con Andrea Cereser, rinunciando a circa 1.500 euro al mese che restavano in Comune per i servizi sociali ed i cittadini meno abbienti. Adesso la cifra è quasi decuplicata, eppure lui già annuncia che non vorrà un euro e lascerà tutto quanto gli spetterebbe di indennità nel bilancio della Regione. Il dottor Leo, colonnello medico dell’Esercito, dentista e medico di fama, arriva dalla lontana Puglia. Da giovane era un promettente cantante e somigliava a Califano. Arrivato a Padova dopo le superiori con lo zainetto in spalla, collegio dei preti e laurea in medicina con il massimo dei voti senza perdere un esame, poi tenente dell’Arma e medico dell’Esercito, Leo esercita la professione anche in ambito privato, il che lo ha posto al centro delle polemiche in più occasioni. Lui ha sempre difeso la libertà d’impresa, la politica per servizio e non per professione e queste sono state le sue risposte a chi insinuava qualcosa su di lui.
Dopo l’esperienza a fianco della Zaccariotto, ne era diventato acerrimo nemico fino a candidarsi con Cereser, assieme al Pd, pur difendendo la sua anima di centrodestra nella maggioranza di centrosinistra. Poi le cose sono andate come sono andate, il matrimonio forzato si è rotto, Oliviero Leo è stato dimissionato improvvisamente, la sua lista con i fedelissimi è finita all’opposizione, una parte invece è restata con Cereser. Questo è stato finora l’impegno politico del dottor Leo, che ora è pronto a inaugurare un nuovo capitolo.
«Mi candiderò nell’area del centrodestra», dice Leo, «perché questa è la mia origine politica, ma denuncio pubblicamente la nuova “parentopoli” con candidature che ci riportano alla Prima Repubblica e posti di lavoro che spuntano all’improvviso per sistemare qualcuno. Tutto questo deve finire». «Per il resto», aggiunge Leo, «chiedo che anche gli altri candidati rinuncino alle loro indennità una volta eletti e lo dicano subito mettendolo nero su bianco. Dobbiamo dare un segnale ai cittadini e possiamo farlo. Chi ha già un lavoro, una sua attività, ha il dovere di non percepire soldi dalla politica. Potranno prendere l’indennità solo quelli che non lavorano e si devono pertanto mantenere».
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