Leo: «Nessuna ipotesi di crisi di giunta»

Il vicesindaco getta acqua sul fuoco sulle sempre più frequenti divergenze con Cereser

«Non c’è nessuna ipotesi di crisi di giunta e chi ha sbagliato tutta la sua politica negli ultimi anni non si faccia alcuna illusione: io e la lista civica da cui provengo sosteniamo questa amministrazione e non abbiamo nessun motivo per fare il contrario». Il vicesindaco Oliviero Leo (nella prima foto) ha subito messo a tacere le voci che lo vorrebbero sempre più in tensione con il sindaco Andrea Cereser (nella seconda), tanto che sono arrivate inattese lusinghe dal centrodestra che lo vorrebbe a capo di una nuova ricostruenda coalizione. Non dimentichiamo che presto ci saranno le elezioni regionali e che i mutamenti in corso nel centrodestra potrebbero aprire nuove opportunità politiche.

In realtà non esiste un vero dualismo Cereser-Leo, così vicini e così lontani allo stesso tempo. Hanno dieci anni di differenza, Leo è un colonnello dell'Esercito, Cereser, quarto fratello di una grande e conosciuta famiglia, non fece neanche il militare. Leo saluta il tricolore tutte le mattine quando si fa la barba e non vuole sentir parlare di burqa in città, Cereser lotta per l’integrazione degli immigrati e crede nella cittadinanza onoraria ai loro figli. Una strana coppia che però sta dimostrando di voler trovare la quadra su ogni argomento nell’interesse della città. Così il vicesindaco ha ritenuto opportune alcune precisazioni per sgombrare il campo da ogni equivoco. «Chi alimenta polemiche si ricordi che a sostenere il sindaco Andrea Cereser non è un partito unico ma una coalizione, che trova forza e stimolo proprio nella discussione e nel dialogo, anche acceso, e non certo nel conformismo», precisa Leo, «tra me e il sindaco ci sono differenze caratteriali, culturali e ideologiche, ma non per la lealtà al programma di mandato, frutto degli apporti di tutte le anime della coalizione. Anche sull’ospedale le differenze non sono nella sostanza ma sull’approccio: Cereser è più portato alla mediazione, io sarei più irruente, per fortuna ci sono questi confronti, che testimoniano di un gruppo di amministratori vivo, piuttosto che l’appiattimento al quale chi fa polemiche era abituato». (g.ca.)

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