L'Ente vende la gondola di rappresentanza per "fare cassa"
VENEZIA. La messa all’asta della gondola di rappresentanza per far "cassa" e iniziative contro chi gira vestito da gondoliere per farsi fotografare con i turisti in cambio di oboli: a deciderlo l’Ente gondola di Venezia. In tempi di crisi, verrà venduta l’imbarcazione di rappresentanza per destinare il denaro ad altre opere. "La gondola di rappresentanza verrà messa all’asta - spiega il Presidente Nicola Falconi al termine dell’odierno Consiglio dell’Ente - per destinare il denaro o ad una nuova gondola di quelle in servizio ai traghetti o per contribuire alla realizzazione del museo dedicato alla tipica imbarcazione di Venezia nello storico squero (officina) di San Trovaso".
Il Consiglio ha valutato positivamente l’offerta di una nuova imbarcazione, da inaugurare per la festa cittadina del Redentore, da parte della società Vento diVenezia (la stessa che ha portato la Coppa America di vela in città). Altre iniziative da definire, in questo caso a tutela dei turisti, saranno tese ad evitare che si aggirino in città persone vestite da gondolieri per le fotografie magari a pagamento. Scatti che i veri "pope" si fanno fare da sempre in modo del tutto gratuito e disinteressato. L’ente ha anche appurato che è vera ma risale a parecchi anni fa l’immagine di un gondoliere che si rinfresca in acqua e beve birra pubblicata in questi giorni da un giornale straniero.
Test alcol-droga: serve parere avvocatura. Per i test anti droga e alcol a carico dei gondolieri di Venezia a stabilire se c’è la possibilità o meno di farli sarà l’avvocatura civica. Lo ha deciso il consiglio dell’Ente gondola che si è riunito dopo la segnalazioni di alcuni comportamenti poco ortodossi dei gondolieri ma anche dopo le immagini postate su youtube dove un uomo, per sperare in un posto di lavoro al servizio dei gondolieri («ganser» ovvero attraccatore), si è cimentato in una falsa prova di nuoto allo “stazio” vicino a San Marco.
L’Ente gondola - per parola del suo Presidente Nicola Falconi - ha scelto «una linea prudente ma fattiva» perchè i gondolieri, come ditte individuali, potrebbero “sfuggire” ai controlli che sono previsti invece per tutti gli addetti del trasporto pubblico. L’avvocatura civica, tra l’altro, dovrà valutare la possibilità dei test anche alla luce delle due attività che i gondolieri svolgono una, quella di traghetto, che è ritenuta sostitutiva dei vaporetti, e l’altra, giuridicamente diversa, di noleggiatori quando portano in giro le comitive per i canali.
Le ultime vicende hanno poi spinto il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ad incontrare il Presidente dell’Ente, dei Bancali (gondolieri) e il candidato “ganser” per chiarire definitivamente la vicenda che quest’ultimo, finito su youtube, aveva ridimensionato con una lettera poi resa pubblica. Nonostante ciò martedì 16 è convocato un consiglio di disciplina dell’Ente che provvederà a sanzionare i responsabili dello “stazio” per l’omesso controllo sul gesto del “nuotatore”. A fine mese, invece, il sindaco incontrerà la quarantina di bancali (rappresentanti dei singoli “stazi” delle gondole) per richiamare tutti i gondolieri ad un comportamento dignitoso. «Inutile spendere soldi per promuovere Venezia - rileva Falconi - quando il gesto di un gondoliere, uno dei simboli della città, può provocare un danno d’immagine irrecuperabile».
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