L’Ente Spaziale Europeo sceglie la Sate di S. Croce

La piccola società veneziana è un’eccellenza nel campo dell’ingegneria avanzata Dovrà migliorare i metodi di diagnostica medica per gli astronauti in missione
Di Gianni Favarato

Pochi conoscono la Sate srl, soprattutto a Venezia, eppure ha la sua sede dal 1998 a Santa Croce, poco distante dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia. Eppure si tratta di una vera «eccellenza», un’impresa innovativa e tutta veneziana che il mondo ci invidia perché sviluppa da anni progetti di ricerca finanziati, in partnership, da industrie come la Ferrari, Enti di ricerca e Università nazionali ed europei.

Sate srl è una società di ricerca che lavora nel campo dell’ingegneria che studia la dinamica di macchine e impianti, dell’analisi dati e nello sviluppo di software per la diagnosi in tempo reale del comportamento di macchine e impianti.

Un’impressa dai grandi orizzonti che pochi giorni fa si è aggiudicata un importante contratto da 150 mila euro con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che ha selezionato il progetto della Sate tra decine di proposte provenienti da tutta Europa, per migliorare i metodi di diagnostica medica per gli astronauti durante le missioni nello spazio. Nel team vincente oltre a Sate srl come contrattista principale, c’è anche il Servizio di Ingegneria Clinica della Ausl di Modena, diretta dall’ingegnere Massimo Garagnani. Si tratta del secondo contratto firmato con Esa, dopo quello già chiuso su metodi diagnostici per i satelliti e sonde spaziali. Prima di diventare fornitrice di Esa, la piccola società di ingegneria veneziana, ha vinto il premio internazionale Colombo, nel 2009, riservato alle piccole e medie imprese distintesi nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico e l’anno scorso si è aggiudicata anche il Premio Innovazione» della Camera di Commercio di Venezia. Nel 20132, dalle costole di Sate, è nata Attain It, una “startup” innovativa che, oltre ad avere una propria attività di innovazione nei servizi di informazione per la mobilità (trasporti), in particolare per industrializzare e commercializzare tecnologie per la diagnosi dei veicoli, dello stile di guida e le abitudini di mobilità delle persone. Recentemente la startup ha acquisito una partnership con “Tom Tom” (navigatore satellitare) per la fornitura di servizi informatici sui veicoli di “car sharing” e per lo sviluppo di servizi integrati che stimolino scelte di mobilità individuali ecosostenibili. «Per mantenersi sempre ad un livello di avanguardia – spiega l’ingegnere Attilio Brighenti, fondatore e titolare di Sate srl – , è stata portata avanti una duplice strategia d’innovazione, basata sia sulla partecipazione a grandi progetti di ricerca multipartner finanziati dalla Commissione d elle Comunità Europee, sia su attività di ricerca e sviluppo autofinanziate, mirate soprattutto alla concezione ed all’aggiornamento continuo di metodi e strumenti di lavoro, in particolare di modelli avanzati di simulazione di macchine e impianti di processo di fluidi».

Il successo di Sate, secondo l’ingegnere Attilio Brighenti – che a lungo, prima di mettersi in proprio nel 1998, ha lavorato per la Fiat, la Tecnomare (società di ricerca per le tecnologie marine dell’Eni), l’Actv (progetto Liuto per la progettazione di un vaporetto a propulsione ibrida), e varie università italiane nelle quali ha insegnato – è dovuto «alla strategia operativa che abbiamo sempre messo in campo , basata su un circuito sinergico tra attività volte a sviluppare conoscenze, strumenti e prodotti software ed attività di servizio che li utilizzano, verificandone sul campo la qualità e l’efficacia di applicazione, con l’obbiettivo di ottenenere il necessario ritorno economico».

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