L’ente Mariutto nella bufera rette più care e tagli al personale

Mirano. Consiglio comunale ad alta tensione sulla casa di riposo: servono 11 milioni per i restauri I posti letto rischiano di scendere da 274 a 176, in bilancio il disavanzo è di 652 mila euro
MORSEGO MIRANO: INAUGURAZIONE DEL NUOVO RESIDENCE MARIUTTO..29/09/2008 LIGHTIMAGE
MORSEGO MIRANO: INAUGURAZIONE DEL NUOVO RESIDENCE MARIUTTO..29/09/2008 LIGHTIMAGE

MIRANO. Autorizzazioni in scadenza, interventi di messa a norma improcrastinabili, equilibri di bilancio precari e concorrenza. Le questioni “bollenti” dell’ente Luigi Mariutto arrivano in Consiglio comunale e tocca al presidente del Consiglio di amministrazione, Vincenzo Rossi, vuotare il sacco in un clima generale di preoccupazione per il futuro della casa di risposo. La tensione è alta, lo si capisce anche dalla presenza in aula delle forze dell’ordine, chiamate nel timore di contestazioni da parte di un pubblico che invece ascolta in silenzio il teatrino dei partiti che si scannano sulle procedure.

Autorizzazioni. C’è da metter mano a tutti gli edifici del complesso, escluso il moderno Arcobaleno, per ottenere le autorizzazioni necessarie per legge e mantenere gli attuali posti letto. Per farlo, servono almeno 11 milioni di euro, forse più. Quattro il Cda dell’ente li ricaverà da un tesoretto, il resto sono alienazioni e investimenti in project-financing. «L’alternativa», spiega Rossi, «è incartare il progetto di ristrutturazione e rimetterlo nel cassetto, ma senza autorizzazioni la capacità scende dai 274 posti letto attuali a 176, senza contare le ricadute occupazionali. Noi invece prevediamo un mantenimento dei posti letto, per cui piaccia o no (il project-financing, ndr), quei soldi vanno trovati».

Bilancio. Il “come” trovare i soldi fa parte del capitolo del bilancio. Scottante pure quello. Necessarie, secondo il Cda, l’aumento delle rette e la razionalizzazione del personale. Quest’ultimo incide per l’83% nella spesa totale dell’istituto. «Abbiamo 652 mila euro di disavanzo ai quali non possiamo far fronte solo con economie di gestione. Un ente come il Mariutto non ha molte altre voci di bilancio». Il personale è stato ridotto per ora di 10 unità, tutti contratti a tempo determinato che non sono stati rinnovati.

Concorrenza. È la nuova sfida con cui il Mariutto deve misurarsi. Rossi non usa mezzi termini: «È una politica dissennata quella che ha portato ad aprire una casa di riposo per ogni campanile». Fin troppo chiaro il riferimento ai moderni istituti di Spinea e Noale. Per Rossi: «Queste realtà entrano nel mercato e ci inducono ancor più ad adeguarci, perché la concorrenza è nelle strutture, non nell’assistenza, che al Mariutto è ottima».

Dibattito. Tutti temi che Rossi vorrebbe relegare alle sedi istituzionali. Il presidente non gradisce le uscite sui giornali, in particolare dei sindacati e lo dice chiaramente. «Questo non è un Cda diviso, queste decisioni sono state prese tutte all’unanimità», aggiunge, «si creino le condizioni per un confronto serio e sereno e partiamo dal presupposto che a questo piano non ci sono alternative, perché agli obblighi non si può derogare». Interviene anche il presidente del Comitato famigliari degli ospiti, Danilo Fassina: «L’aumento delle rette rischia di non essere sopportato dagli utenti. I costi (70 euro mensili, ndr) sono aumentati senza alcun servizio aggiuntivo». Un problema che si aggiunge alle difficoltà del momento, già sopportate da molte famiglie e di fronte alle quali i partiti rispondono litigando sulle procedure con cui è stata convocata la seduta. «Anche se», precisa Marina Balleello (Pdl), «l’aumento delle rette interessa tutti, perché è un aggravio sociale sulle famiglie miranesi ed è giusto che se ne dibatta in queste sedi». Per i Cinque Stelle: «Si doveva dedicare all’argomento un’intera assemblea o almeno il primo punto all’ordine del giorno, favorendo l’intervento dei vari attori coinvolti».

Filippo De Gaspari

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