L’energia dai rifiuti Accordo per Fusina da 210 mila tonnellate
MESTRE. Cinquecentomila tonnellate di rifiuti prodotti in provincia. Una raccolta differenziata che viaggia sopra il 50 per cento. Solo il 4 per cento, la parte non più trasformabile, finisce in discarica. L’unica del territorio, quella di Jesolo, basterà per altri trent’anni. «Siamo all’autosufficienza. Non ci serve portare rifiuti altrove e non subiamo spiacevoli pressioni, che avvengono purtroppo in altre parti d’Italia», sentenzia Andrea Razzini, amministratore delegato di Veritas.
Di quelle 500 mila tonnellate prodotte ogni anno, l’obiettivo è ora di trasformarne 100 mila in compost da rifiuti, un nuovo combustibile che serve per alimentare, in parte, la centrale Palladio di Enel a Fusina. Con una produzione di 100 mila tonnellate si riduce dal 5 per cento attuale al 10 per cento l’utilizzo del carbone e di conseguenza l’aria di Mestre e Marghera è molto meno inquinata. Il progetto è stato confermato ieri dalla firma del secondo accordo triennale tra Enel ed Ecoprogetto: le due società vogliono bruciare nella centrale di Fusina 210.000 tonnellate di cdr in tre anni. Per arrivare al quarto anno alla soglia di centomila tonnellate annue.
L’impegno è contenuto nel protocollo siglato da Gianfilippo Mancini, direttore di Enel - Divisione Generazione e Energy Management, e da Adriano Tolomei, amministratore delegato Ecoprogetto Venezia, alla presenza del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, del vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor e di Andrea Razzini. Si parte dal bruciare nel termovalorizzatore 70 mila tonnellate di compost da rifiuti l’anno. Un obiettivo che nel primo accordo era stato inseguito ma non ottenuto, anche per i limiti imposti nella produzione di energia dal Gse, il gestore dei servizi energetici. Ora ci si riprova. La produzione di Cdr negli impianti di Ecoprogetto non è più una sperimentazione ma una realtà concreta. «Un fiore all’occhiello della gestione dei rifiuti che ci pone all’avanguardia nazionale», ha ricordato ieri il sindaco Orsoni. La soglia delle 70 mila tonnellate ( che equivalgono ai rifiuti prodotti da 150 mila persone) è prevista dall’autorizzazione integrata aziendali. Da qui a quattro anni, per arrivare a centomila tonnellate,serve una valutazione di impatto ambientale aggiuntiva e l’ok del ministero dell’Ambiente.
La sperimentazione era partita nel 2007 nell’impianto di EcoProgetto e si è conclusa nel 2008 con l’ottenimento dell’autorizzazione. Finora la produzione di cdr è stata di 46 mila tonnellate nel 2010, 56 mila nel 2011, quasi 60 mila nel 2012. In disparte ieri sono rimaste le vecchie polemiche sull’utilizzo della centrale a carbone. Mancini ha annunciato una nuova sperimentazione nella centrale su nuove tecnologie. «La centrale Enel di Fusina», dice Gianfilippo Mancini di Enel, «è l’emblema della sostenibilità. Grazie alla collaborazione con Ecoprogetto Venezia ed alla forte condivisione degli obiettivi del progetto con tutte le istituzioni locali, Enel può proporre un modello di sviluppo in grado di assicurare energia a prezzi competitivi, il pieno rispetto dell’ambiente, una soluzione innovativa ed originale al problema dello smaltimento dei rifiuti».
Adriano Tolomei ha posto l’attenzione sulla «riduzione dell’impatto ambientale nello smaltimento dei rifiuti. Speriamo che questa esperienza pilota porti ad analoghe nuove collaborazioni». E l’assessore Gianfranco Bettin: «Questo progetto è nato a Porto Marghera, che in passato ha molto patito, e che oggi è emblema di un salto di qualità ambientale e culturale», ha detto.
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