L’Enac promuove il Quadrante di Tessera
Lo sviluppo del Quadrante di Tessera così come rivisto dal Comune nel Piano di assetto del territorio (Pat) - con parcheggi, strutture dirigenziali e ricettive, e l’ipotesi della nuova sede della casa da gioco - è compatibile con il vincolo di un chilometro imposto dall’Ente nazionale aviazione civile. È stato lo stesso Enac a comunicarlo, con un documento tanto atteso e arrivato sulla scrivania del sindaco Giorgio Orsoni martedì pomeriggio, dopo le recenti tappe romane. «Adesso avete capito perché Enrico Marchi si è chiamato fuori dal quadrante» spiega, facendo riferimento all’ultima uscita del presidente di Save, società di gestione dell’aeroporto «perché sapeva che sarebbe arrivato il parere positivo, e che sarebbe stato positivo». Parere che, ricorda Orsoni, permette a Ca’ Farsetti «di sviluppare gli interventi del quadrante senza la grande speculazione edilizia che avrebbe voluto realizzare Save, in base all’accordo firmato nel 2008». Quell’accordo che Marchi siglò con l’allora sindaco Massimo Cacciari, e che prevedeva uno scambio di aree da Save al Comune - nelle quali realizzare stadio e nuovo casinò - compensata con una maggiore capacità edificatoria. Un accordo che Orsoni aveva digerito con una certa fatica e che era poi saltato con la presentazione del master plan di Save, l’introduzione della seconda pista, e il successivo vincolo di un chilometro dal centro della pista posto dall’Enac, che aveva mandato in fumo il progetto, dal momento che lo stadio ricadeva nell’area del vincolo. «Questo parere arriva dopo che abbiamo ristabilito i giusti rapporti istituzionali con Enac» ragiona il sindaco, sottolineando: «Il quadrante non è morto». «Ora potremo procedere sia con i nostri interventi sull’area del quadrante» aggiunge Orsoni «sia con lo stadio, se il presidente Korablin vorrà subentrare a Save nell’opzione del terreno» che si trova a nord del quadrante e a ovest della Triestina.
«Un’area che» dice Orsoni «sarebbe perfetta». Se Korablin decidesse di acquistarla, come potrebbe essere intenzionato a fare, si dovrebbe procedere poi con un accordo di programma con valore di variante urbanistica, uno strumento che permetterebbe di accelerare l’iter per la costruzione dello stadio. Forse Orsoni non riuscirà a posare la prima pietra «ma l’obiettivo è avviare in modo irreversibile l’iter per la sua realizzazione, il primo intervento della città metropolitana». L’uscita di scena di Marchi dall’operazione del quadrante, potrebbe quindi accelerare gli interventi sull’area di Tessera, e di questo ne è convinto, oltre al sindaco, anche l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi, che ricostruisce la vicenda. Enac aveva espresso un parere negativo sull’intervento del quadrante, mutilato dal masterplan di Save e dell’apposizione del vincolo di un chilometro. «Noi abbiamo rivisto gli interventi, ridimensionando i volumi e le altezze, e rivedendo quelli che tecnicamente si chiamano carichi antropici. Il documento arrivato da Enac ci dice, nella sostanza, che va bene così, masterplan e quadrante possono convivere. Il frutto di un lavoro fatto in silenzio dal sindaco». I pareri Enac riguardano la fascia di vincolo che nelle mappe è identificata come “C” e “D”: nell’area più vicina alla pista potranno essere realizzati i parcheggi, in quella più lontana, oltre i 500 metri, uffici, alberghi e pure la sede della nuova casa da gioco. A patto che - è la premessa - si arrivi finalmente allo sblocco del Pat, il Piano di assetto del territorio fermo da oltre un anno e mezzo in regione, in attesa del parere della commissione di Valutazione ambientale strategica (Vas), non ancora convocata per una valutazione.
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