«L’emeroteca andava abbattuta un’occasione sprecata, peccato»
«Un’occasione sprecata, perché se il sindaco si fosse confrontato con le categorie economiche, cosa che non ha fatto, avrebbe ottenuto da noi l’appoggio necessario». La proposta, rilanciata dal sindaco Giorgio Orsoni, di abbattere l’ex centro civico di via Poerio, che si affaccia su piazza Ferretto, continua a raccogliere consensi. Come quello di Maurizio Franceschi, “voce” della Confesercenti. «Il sindaco è lui, se ci credeva davvero non si fermava all’assemblea del Candiani ma ne discuteva con la città. Visto come è andata, è invece un’occasione sprecata, peccato», ammette.
Massimo Venturini, presidente della Municipalità, si dice pronto al dialogo: «Personalmente non sono affatto contrario, ma come Municipalità non siamo mai stati coinvolti e non ne abbiamo discusso. E c’è da dire che se si parla di abbattere, c’è tanto da fare a Mestre: penso al palazzo che abbiamo lasciato costruire sul giardino di via San Pio X o alla proposta di un palazzo in piazzale Cialdini che non mi pare consona per la città. Insomma, serve una linea».
Con Orsoni, Venturini concorda sulla fattibilità dell’operazione che non incapperebbe manco nelle verifiche della Corte dei conti visto che la volumetria abbattuta si tramuterebbe in un credito edilizio che il Comune potrebbe utilizzare altrove, vedi l’ex Umberto I. Stefano Sorteni, archivista al Duomo di Mestre, oggi cura quello dell’Antica Scuola dei Battuti e concorda con l’amico storico Sergio Barizza: «Demolire l’ex emeroteca consentirebbe di aprire una nuova pagina di storia dopo un passato non proprio edificante: si aprirebbe un bello spazio e la scoletta, oggi Laurentianum, tornerebbe alla luce: ricordo che questo è l’edificio più antico della città e va valorizzato. Ma la demolizione deve essere legata ad un progetto vero per il recupero del centro e della sua storia. Così come l’idea di un museo del Duomo sarebbe interessante».
Emanuele Rosteghin, nuovo segretario comunale del Pd, è pronto al confronto con Orsoni: «Parliamone, io non ho preconcetti ma mi permetto di ricordare, in tempi di scarse risorse, che nell’immediato è necessario chiudere tutti i cantieri aperti e assicurare le manutenzioni anche in periferia, piuttosto che aprirne di nuovi. Quello della demolizione dell’emeroteca potrebbe essere uno dei punti della prossima giunta comunale».
E Fabrizio Coniglio, portavoce del comitato di Mestre Centro, conferma: «Orsoni ci ha proposto quello scambio tra abbattimento dell’emeroteca e mancata apertura del Marzenego alla fine della Riviera, ma non potevamo essere noi a dare un parere. E questo ci conferma che riaprire la Riviera non serve davvero a nulla».
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