L’elica lo urta sui reni militare all’ospedale
CHIOGGIA. Un militare della guardia costiera ha rischiato di essere sfigurato dall’elica della motovedetta ma, grazie alla sua prontezza di riflessi, è riuscito a cavarsela con alcune profonde ferite lacero contuse alla schiena che i medici hanno ritenuto guaribili in 15 giorni. Tutto è accaduto ieri mattina, poco prima di mezzogiorno. L’uomo, 38 anni, era in servizio di pattugliamento, insieme ad altri colleghi, su una motovedetta d’ordinanza. A un certo punto, mentre si trovavano all’esterno delle bocche di porto, l’elica ha smesso di girare, nonostante il motore fosse ancora acceso, e l’imbarcazione si è fermata. I militari si sono accorti che l'improvviso stop dipendeva da un cavo, o una rete o una corda, che si era attorcigliata sull'elica e uno di loro è sceso in acqua per sbrogliare la matassa. Un intervento riuscito ma che, liberando l'elica dall'oggetto che la fermava, ha fatto sì che le pale riprendessero a girare vorticosamente.
Il militare è riuscito ad allontanare prontamente il volto dal pericolo, ma ha esposto la schiena alle pale, procurandosi dei tagli profondi all'altezza dei reni. I colleghi sono riusciti a tirarlo a bordo e chiamare i soccorsi. Un medico è stato accompagnato sul posto da un secondo mezzo della guardia costiera, e ha prestato le prime cure al ferito che poi è stato portato a Vigo, caricato su un’ambulanza e trasferito in ospedale, dove, accertato che non erano stati lesi organi vitali, è stato operato.
Ora è ricoverato, in attesa che i punti di sutura possano essere rimossi, ma è stato molto fortunato. Anche perché, meno di un’ora dopo il suo incidente, le bocche di porto sarebbero state chiuse per i lavori al Mose. E allora il soccorso sarebbe stato più difficile. (d.deg.)
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