Legge Speciale a secco, Venezia contro Roma: «Potremo fare causa»
Brugnaro ipotizza le vie legali contro il governo: «Il rifinanziamento è un obbligo». Il presidente della Regione: «Sbagliato considerare la città come un luna park»
Cosa se ne fa una città come Venezia, con i problemi di salvaguardia fisica e sociale che ha, di 5 milioni di euro l’anno di finanziamento di Legge speciale, così come messo in Finanziaria dal governo?
Niente, a fronte dei 24 ricevuti negli ultimi anni e dei 150 chiesti all’unanimità dal Consiglio comunale. E così anche dal centro-destra non mancano le critiche, con il sindaco Brugnaro che ipotizza «che Venezia faccia causa al governo» e il presidente Zaia che incalza, «Roma la smetta di considerare la città un luna park per turisti».
Brugnaro: «Servono 150 milioni l’anno»
All’inaugurazione dei lavori alla Cittadella di Giustizia, il sindaco Brugnaro parte piano: «Cinque milioni? Vediamo alla fine dell’anno quanti saranno, Venezia è sempre costretta a combattere».
Ma poi, di dichiarazione in dichiarazione, aumenta di molto la critica, con un attacco diretto alla politica economica del governo.
«Da anni chiediamo la necessità di rifinanziare la Legge speciale: abbiamo chiesto 150 milioni all’anno e non è una cifra a caso perché dobbiamo finire alcune cose, come le fogne da Castello al Lido fino ai depuratori a Marghera, ad esempio, perché quando il Mose resta chiuso, l’acqua resta dentro. Poi un minimo di aiuto ai privati per ristrutturare le case: è giusto che abbiano un aiuto dallo Stato ed è un’idea per trovare persone sulle quali investire per aprire in città studi professionali, luoghi di lavoro nella tecnologia, nell’IA».
Poi il botto: «Potremmo anche fare una causa allo Stato: Venezia fa causa allo Stato, vediamo chi non la firma» dice il sindaco, ricordando che «è la legge a dire che lo Stato ha il dovere di aiutare Venezia».
Non lesinando critiche alla manovra del “suo” governo: «Salvare Venezia è un bene per l’Italia, è un bene dell’umanità e non è un caso che milioni di persone vengono a visitarla e poi vanno in giro per l’Italia: Venezia va tutelata anche per interesse, non solo per aiutare il “veneziano che abita a Venezia”. Va aiutata sempre. Ora sono uscite voci sui 5 milioni, vedremo a fine anno se il governo approverà un disastro: ho detto più volte che stanno facendo manovre disastrose - come la paghetta sociale, il 110, truffe ogni genere -e poi dici che non ci sono risorse? Per forza se le buttate via tutte».
Zaia: «Venezia non è un luna park»
«Penso che Roma debba interrompere la percezione di Venezia come Luna park, luogo di divertimento dei turisti», commenta il presidente Luca Zaia, per molti, “candidato sindaco” in pectore anche se non gradito a tutto il centrodestra, «ma siamo la porta d’ingresso del mondo. Spero che Roma capisca che è una grande opportunità per la comunità intera: Venezia come luogo dei grandi incontri, dei grandi summit, Venezia è museo open air e la Legge speciale va rifinanziata: 5 milioni sono quasi nulla, le esigenze di Venezia sono importanti e come accade nella vita di tutti, se non investi oggi con la prevenzione di minima per moltissime attività, dovremo spendere molto molto di più quando sarà troppo tardi».
Zanella (Avs): «Pronto emendamento»
Dal fronte delle opposizioni interviene Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera, alla ricerca di tutte le “briciole” che possono arrivare a Venezia: «Ho presentato un sub emendamento alla manovra di Bilancio per aumentare di altri 2 milioni di euro, a partire dal 2025, il rifinanziamento della Legge speciale; chiedo inoltre che le risorse siano indirizzate in particolare alla salvaguardia dell’intero ecosistema naturale della Laguna: habitat naturali e specie costantemente minacciati e compromessi dall'azione dell’uomo. Presenterò un ordine del giorno per vincolare le risorse in questa direzione, come da tempo chiedono le associazioni ambientaliste e l’Unione europea».
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