Legge Speciale: 50 milioni restano nel cassetto

Lega e M5s litigano, dal testo spariscono i fondi per Venezia e per la Struttura di gestione. Linetti: «I soldi del Mose ci sono»

VENEZIA. Lega e Cinquestelle litigano sulla gestione futura del Mose. E a farne le spese sono i finanziamenti per la manutenzione della città.

Aria di bufera ieri al ministero delle Infrastrutture, alla vigilia del voto di fiducia sul ministro Toninelli chiesto dalle opposizioni. Alla fine, nel testo finale dello «Sblocca cantieri» esaminato ieri dal Consiglio dei ministri, sono spariti due titoli.

Interpress/Gf.Tagliapietra.03.11.19.- Comissione Seneto 5 stelle Mose. (Vitucci).Linetti
Interpress/Gf.Tagliapietra.03.11.19.- Comissione Seneto 5 stelle Mose. (Vitucci).Linetti

Il primo è quello della nuova «Struttura per la Salvaguardia di Venezia e della sua laguna». Una sorta di Agenzia di cui si parla da anni che dovrebbe gestire il «dopo», cioè le dighe mobili a partire dal 2021, dopo il collaudo e la conclusione dei lavori del Mose. Struttura che secondo il ministro doveva essere composta di «90 persone individuate con apposite procedure selettive». Ma l’emendamento non è piaciuto alla Lega. Che non lo ha inserito nel decreto.

50 milioni e soldi mose

Seconda voce salta, quella della distribuzione dei 50 milioni di euro (per i prossimi due anni, su un totale di 265) che dormono in un cassetto del ministero dell’Economia. Per renderli spendibili serve la riunione del Comitatone.

Il ministero aveva pensato di accelerare i tempi, inserendo la ripartizione, già decisa e approvata dai comuni di gronda, nel decreto. Ma anche questo è saltato.Come la possibilità di far passare per il Cipe i 413 milioni di euro già stanziati dalla Bei.

Ma non ci sono problemi di finanziamento per ultimare la grande opera. «I soldi li abbiamo», dice il provveditore alle Opere pubbliche Roberto Linetti, «500 milioni già spendibili, gli altri 413 disponibili e in attesa di un decreto che li sblocchi. Quello che mancano sono i progetti».

CRITICITà

Il Mose dunque non è in pericolo per la mancanza di fondi. Semmai per la mancanza di interventi che ne possano riparare le «criticità». Con i 500 milioni già messi a disposizione dal Provveditorato sono infatti previsti i lavori di riparazione delle tubature subacquee bucate, la sostituzione delle cerniere corrose, la riparazione di parti del sistema danneggiate.

Manutenzione

La gara da 18 milioni di euro per la manutenzione delle paratoie di Treporti è ferma in attesa di sviluppi, dopo l’esclusione di due delle tre concorrenti (Brodosplit e Cimolai) per la mancanza di requisiti. Un nodo che la norma sugliappalti potrebbe anche risolvere. Nel frattempo l’unico candidato rimasto è Fincantieri.

Commissari e Anac

Nella loro ultima visita al Mose, una settimana fa, i parlamentari M5s insieme al presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Coltorti hanno annunciato la nomina di un terzo commissario al Mose. «I lavori sono giunti al 95 per cento, vanno conclusi per vedere se funziona», ha detto Coltorti. Ma anche la questione commissario non rientra nel decreto.

Gli amministratori straordinari che governano il Consorzio Venezia Nuova dopo lo scandalo e gli arresti del 2014 (Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola) non sono commissari nominati dal governo, ma dal prefetto di Roma su proposta del presidente Anac Raffaele Cantone. Nel decreto sono molti i passaggi che eliminano la parola Anac. Come per le linee guida che adesso passano al governo. —


 

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