"Legge antimoschee? Difendere la libertà religiosa"
VENEZIA. Non si deve retrocedere dal "bene fondamentale della libert religiosa": così il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, motiva la propria preoccupazione per quella che gi stata definita la “legge veneta antimoschee”.
Il riferimento va alla proposta che arriverà il 5 aprile in Consiglio regionale veneto sulla "modifica alla legge sul governo del territorio" che punta a introdurre una nuova normativa per la realizzazione di edifici per servizi religiosi e "il loro inserimento omogeneo" negli strumenti urbanistici dei comuni.
"L'esercizio, anche pubblico, della fede è un valore civile ed ecclesiale - sostiene il Patriarca - che permette a tutti di esprimersi rispettando le altrui convinzioni". Moraglia afferma di comprendere come "il contesto attuale sia complesso e frammentato e, per questo, richieda molte attenzioni".
"Si esigano pure le giuste forme di tutela e di garanzia, si richieda un forte senso di responsabilità e di rispetto da parte di tutti, anche un senso più vivo della legalità - chiarisce - ma non si retroceda dal principio irrinunciabile della libertà religiosa". Per il prelato, "la libertà religiosa, rispettosa della coscienza altrui e amante delle buone regole del vivere civile, deve oggi più che mai essere potenziata. Non restringiamone i confini".
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