Legato e rapinato da tre banditi armati

STRA. Legato mani e piedi e rapinato nel suo negozio da tre uomini armati. Bottino gioielli per centomila euro. Mezzogiorno di terrore ieri a Stra per Gianni Simionato, 70 anni, titolare dell’omonima gioielleria in centro, all’angolo con via Mazzini. In tre si sono presentati a volto scoperto nel suo negozio pochi minuti prima delle 12, chiedendo di ritirare un anello per cui avevano già versato un acconto prima di Natale. Simionato, dunque, li conosceva: due di loro, uno sulla quarantina, l’altro più anziano, erano clienti venuti da lui alcuni giorni prima di Natale, per vedere alcuni oggetti preziosi da regalare. Italiani, accento meridionale. «Forse siciliani», ha detto Simionato ai carabinieri. Avevano chiesto dei preventivi, scegliendo alla fine un anello per la moglie del più anziano dei due. Avevano lasciato addirittura un acconto. Per il gioielliere una garanzia d’acquisto, per la banda una promessa di rapina.
A Simionato i tre avevano dato appuntamento dopo Natale per il ritiro della merce e il saldo: ieri, tre minuti prima di mezzogiorno, quando già il titolare stava raccogliendo la merce esposta nei pannelli per chiudere durante la pausa pranzo, i due uomini, accompagnati da un terzo, sempre sulla quarantina, si sono presentati in negozio e hanno chiesto di vedere altri monili e oggetti preziosi. Quando Simionato ha posto loro davanti un pannello con alcuni orologi, i tre clienti sono diventati rapinatori: hanno estratto una pistola, minacciando il titolare, poi bloccandolo per le braccia, distendendolo a terra e legandolo ai polsi e alle caviglie, con dei cordini e dello scotch. Il tutto sotto la minaccia delle armi: Simionato non ha saputo dire quante, una pistola però, forse dimenticata dai rapinatori nella concitazione del momento, è stata lasciata nel negozio ed è diventata oggetto dei rilievi del reparto scientifico dei carabinieri, intervenuto sul posto subito dopo l’allarme. Ai militari Simionato ha raccontato che i tre lo hanno lasciato legato sul pavimento e in pochi minuti hanno aperto una borsa, riempiendola con tutti i gioielli esposti: pochi istanti sono bastati alla banda per ripulire vetrine, pannelli e borse del gioielliere. Presi pure gli astucci vuoti. C’è stato anche il tempo di scendere nel caveau, nel seminterrato del negozio, che una volta era una banca. Poi i rapinatori hanno deciso che poteva bastare: hanno visto di essere stati inquadrati dalle telecamere interne di videosorveglianza e prima di lasciare la gioielleria, hanno prelevato il registratore di immagini, ritrovato poco dopo dai carabinieri nel parco di una villa storica, non lontano dal luogo della rapina. Rimasto solo in negozio, ancora legato e disteso a terra, Simionato è riuscito a strisciare verso il telefono fisso, afferrare la cornetta e chiamare il 112. I carabinieri di Stra, della compagnia di Chioggia e del Nucleo investigativo di Venezia sono giunti subito sul posto, liberando il gioielliere e mettendosi alla ricerca di elementi utili a identificare la banda. Centomila euro il valore del bottino, in pratica tutta la merce esposta.
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