Legambiente si schiera con i pendolari

«Continueremo a protestare. Il cadenzamento entrato in vigore a dicembre non si poteva di certo chiamare tale. Ora, da domenica 15 giugno, il finto cadenzamento si rivela ancora di più un progetto...

«Continueremo a protestare. Il cadenzamento entrato in vigore a dicembre non si poteva di certo chiamare tale. Ora, da domenica 15 giugno, il finto cadenzamento si rivela ancora di più un progetto realizzato senza le necessarie conoscenze dei flussi pendolari e turistici».

Legambiente Veneto Orientale si schiera a fianco della protesta dei comitati pendolari contro il nuovo orario ferroviario estivo. «È chiaro che, nonostante Regione e Trenitalia abbiano dati inconfutabili sulle frequentazioni dei treni, questo orario non tiene conto della richiesta di mobilità dei cittadini. L’idea del cadenzamento è condivisibile e noi la sosteniamo: ma questo non è cadenzamento», spiegano da Legambiente, «a soffrirne sono ancora una volta i centri minori, quelli in cui non si fermano i Regionali Veloci. Ad esempio da Mestre a Meolo, quest’ estate dal lunedì al venerdì ci saranno tre treni in una fascia di scarsa frequentazione (5.25, 5.57, 6.25), ma buchi spaventosi di tre ore durante la giornata: dalle 10.25 alle 13.25. Con l’orario estivo non si è messo mano nemmeno ai sabati e festivi». Per non parlare della mancanza dei treni serali che, oltre ai turnisti e alla popolazione locale, servivano al turismo. (g.mon.)

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