Lega solidale con Cereser «Attaccato dai talebani»

Il convegno sulle famiglie e il registro unioni civili scuotono la maggioranza Piazza contro Vian (Pd) e le associazioni Lgbt: «Prima le unioni etero»
Di Giovanni Cagnassi

Famiglia naturale o di fatto, il sindaco Andrea Cereser ancora nel mirino per il patrocinio di un ciclo di incontri sulla famiglia di cui sarà anche relatore all'oratorio don Bosco il prossimo 6 febbraio. Quello che doveva essere un tranquillo e approfondito ciclo di incontri serale all'oratorio, è diventato l'ennesimo terreno di scontro politico e ideologico. Prima l'attacco di Lgbte, il gruppo che tutela gay, lesbiche, trans e bisex, oltre che etero, poi di Sel e del comitato per i diritti civili che invocano il registro delle unioni civili.

Il sindaco ha già spiegato che il Comune ha partecipato a un incontro di Lgbte e lo farà anche in questa occasione all'insegna della vera laicità. E vuole smorzare i toni della polemica. Il segretario del Pd, David Vian, ha sostenuto questa posizione a nome del partito, evidenziando la sua posizione personale aperta anche alle famiglie di fatto, anche omosessuali, senza voler per questo andare contro il sindaco.

Nessun contrasto, dunque, ma la Lega si inserisce nel dibattito e solidarizza con Cereser. «Non esitiamo a definire il nostro primo cittadino come l’ennesima vittima dei soliti “talebani" del politicamente corretto», dice Giovanni Piazza assieme alla segretaria Monica Corazza, «che in questo caso trovano espressione tramite le sconcertanti dichiarazioni del segretario del Pd. sandonatese, David Vian, e le invettive delle organizzazioni Lgbte. La nostra posizione sulle politiche della famiglia sono note: la famiglia non può che essere quella tradizionale composta da papà e mamma che educano dei figli, comunità di valori etici e sociali essenziali per il benessere dei propri membri, in primis i minori. Vogliamo ricordare ai sostenitori dell’ ideologia di genere che esiste una sola via democratica per trasformare i loro propositi in legge dello Stato: cambiare la Costituzione. Al contrario, il loro “registro delle coppie di fatto” sarà solo un atto dimostrativo che va contro la volontà dei cittadini, nonchè una vera occupazione abusiva del nostro Comune che dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini. Alternativamente, noi suggeriamo che tale registro venga trasferito nella sede del Pd, ammesso che tra di loro siano tutti d’accordo».

«Porgiamo la nostra solidarietà al sindaco Cereser», concludono, «e lo invitiamo a fare un passo in avanti: trovare insieme delle soluzioni politiche per sostenere quella che consideriamo una colonna portante della società. La famiglia è un bene inestimabile per tutti».

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