Lega, il commissario Muraro respinto a suon di insulti

L’inviato di Tosi arriva alla sede del Carroccio di Mestre ma si trova di fronte a un picchetto di cento contestatori che lo insultano e inneggiano a Zaia e a Bossi, Ed è costretto a ripartire
Protesta contro l'insediamento del commissario Muraro (di Treviso) presso la sede della Lega Nord a Mestre
Protesta contro l'insediamento del commissario Muraro (di Treviso) presso la sede della Lega Nord a Mestre

MESTRE - Il commissario della Lega Nord della provincia di Venezia, Leonardo Muraro, è stato costretto a battere in ritirata oggi pomeriggio di fronte alla contestazione di un centinaio di militanti. Alle 18,30 l’inviato di Flavio Tosi doveva prendere possesso della sede in via Aleardi ma quando è arrivato sul posto si è trovato di fronte a un gruppo di contestatori inferociti che gli gridavano insulti tipo “porseo”, “venduto” “vergogna” e “socialista”. Il neocommissario è rimasto una decina di minuti sul posto sperando di riuscire a entrare ma il picchetto gli sbarrava la strada. Inneggiavano a Zaia e a Bossi. Alla fine Muraro, che è anche presidente della provincia di Treviso, è stato costrsetto a desistere, a risalire in macchina e ad allontanarsi.

Il gruppo dei contestatori era guidato dall’ex segretario provinciale, appena commissariato da Tosi, Paolo Pizzolato e dall’ex onorevole Corrado Callegari.

Muraro prima di andarsene ha rilasciato una dichiarazione laconica ai giornalisti presenti: "E' stata una gazzarra".

Si tratta di un altro episodio della clamorosa guerra in atto nella Liga Veneta fra la corrente bossiana, che ora guarda al presidente della Regione Luca Zaia e i maroniani che fanno riferimento al segretario nazionale, il sindaco di Verona Flavio Tosi.

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