«Le unioni civili, diritto di tutti»

Mazzon (Lgbt) contro Prataviera (Lega) che voleva commissariare il Comune
L'assessore alla viabilità Emanuele Prataviera e candidato con la Lega alle politiche 2013 nella redazione della Nuova Venezia
L'assessore alla viabilità Emanuele Prataviera e candidato con la Lega alle politiche 2013 nella redazione della Nuova Venezia

MIRA. «Le unioni civili sono un diritto di tutti. Non possiamo accettare le dichiarazioni dell’onorevole della Lega Nord, Emanuele Prataviera. Troviamo alle poco sconcertante le dichiarazioni di un deputato della Repubblica che trova incostituzionale la registrazione dell’Unione Civile tra due persone dello stesso sesso ricordiamo all'onorevole che non c'è nessun articolo della costituzione che vieta di convenire in questo modo tra due persone dello stesso sesso».

A difendere un diritto laico è il presidente dell’associazione per i diritti degli omosessuali Lgbt della provincia di Venezia, Denis Mazzon, dopo che Prataviera era intervenuto chiedendo il commissariamento del Comune di Mira “reo”, secondo lui, di aver istituito il registro delle Unioni Civili. Grazie a questo registro, due ragazze di Mira diranno il loro primo “sì” nei prossimi giorni.

«Invito il deputato ad un momento di riflessione in questo momento dove molto spesso purtroppo si parla di vittime di violenze di discriminazioni. Vogliamo poi precisare che c'è una gran differenza tra matrimonio e la registrazione delle civili: l'articolo tre della Costituzione sotto questo versante non censura alcun vincolo. Pertanto l'invito all'onorevole è quello di leggere attentamente i regolamenti comunali oltre che l'articolo tre della Costituzione italiana, che cita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese». (a.ab.)

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