Le Tresse cominciano la navigazione
Il progetto Tresse Nuovo comincia il suo iter. Dopo il via libera del ministero delle Infrastrutture, Porto e Comune hanno deciso di affrettare i tempi. Martedì presenteranno alla commissione Via (Valutazione di Impatto ambientale) del ministero per l’Ambiente la soluzione che insieme sostengono. Cioè quella di far passare le grandi navi attraverso la bocca di porto di Malamocco e il canale dei Petroli, e poi scavando il nuovo canale Tresse farle arrivare in Marittima, attuale stazione passeggeri. È la nuova proposta del Porto guidato da Paolo Costa, che ha accantonato l’idea originaria, quella di scavare il grande canale Contorta.
Adesso sarà la commissione Via a pronunciarsi, dopo i dubbi già espressi nella fase preliminare sullo stesso progetto. All’esame della Via c’è anche l’altro progetto alternativo, quello che prevede di realizzare il nuovo terminal passeggeri a San Nicolò, in bocca di porto di Lido, davanti all’isola artificiale del Mose. Ipotesi sostenuta dai comitati ma bocciata dal Porto e adesso anche dal Comune guidato da Luigi Brugnaro. Che quand’era presidente di Confindustria Venezia aveva lanciato inascoltato la proposta delle Tresse. «Uno scavo limitato», dice, «in gran parte realizzato in trincea all’interno dell’isola artificiale. Non avrà riflessi negativi sull’ambiente, e soprattutto è la soluzione più veloce».
In teoria la nuova via di navigazione potrebbe essere pronta per la stagione prossima, 2017. Consentirebbe, sostiene il Porto, di togliere il limite delle 96 mila tonnellate di stazza per le navi in laguna, che ha fatto perdere già passeggeri nel 2015, e di utilizzare le grandi navi, più moderne e dunque meno inquinanti. Una tesi per niente condivisa dai comitati che da anni si oppongono al passaggio delle grandi navi in laguna. «Non è vero che le navi moderne inquinano meno, e poi quelle incompatibili devono andare fuori dalla laguna».
La battaglia non è finita. Perché il Porto – e anche il Comune – sostengono l’ipotesi di utilizzare la Marittima, dove negli ultimi anni la società Venezia Terminal passeggeri, che ha la concessione delle banchine e degli spazi, ha realizzato nuove stazioni con investimenti milionari. Scavando le Tresse, la Marittima manterrebbe il suo ruolo di stazione passeggeri, e la concessione a Vtp potrebbe continuare. Una questione anche di valore della società, di cui il Porto ha adesso messo a gara la sua quota di maggioranza.
C’è anche una terza ipotesi, che non è assurta a livello di progetto da esaminare, per mancanza di finanziamenti e di enti pubblici che la sostengono. È quella firmata da Roberto D’Agostino, prevede di spostare i terminal a Marghera, riconvertendo la Marittima a stazione per yacht e piccole navi di lusso, centro congressi e case.
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