Le “spintonate” tra delfini per avere il pesce migliore della laguna / FOTO
LIDO Sfrecciavano tra le onde indisturbati, sfoggiando la loro pinna inconfondibile e quel musetto liscio che fa simpatia solo a guardarlo. Non si trattava però di una gita in mare aperto, ma di una battaglia corpo a corpo per guadagnarsi la conquista del territorio. Un paio di giorni fa Emanuele Coppola, conosciuto a Venezia per aver seguito da vicino la vicenda della foca della laguna, ha avvistato infatti un gruppo di delfini che saltavano all’impazzata su e giù dall’acqua.
Coppola, un fotografo e il pilota della barca, stavando andando da San Nicoletto a Malamocco per effettuare delle ricerche sulla laguna. A un certo punto, non distanti da loro, sono sbucati dall’acqua un minimo di quattro delfini scalmanati che continuavano a uscire e a rientare nell’acqua. I tre si sono avvicinati per vederli meglio, facendo attenzione a non disturbarli e spegnendo il motore della barca. Il fotografo ha immortalato con alcuni scatti lo spettacolo che, dal loro punto di vista, era affascinante.
Eppure, quando le foto sono state scaricate, l’esperto di animali ha riconosciuto subito che si trattava di due specie differenti. Solo allora è parso chiaro che quegli acrobatici salti, altro non erano che una lotta corpo a corpo tra degli esemplari di Tursiope, specie abituata a vivere nelle fasce costiere e nei fondali non troppo profondi, e altri di Stenella Striata, abitante invece dell’alto mare.
«Dalle foto si vede chiaramente che sono due esemplari diversi – racconta Coppola – perché il Tursiope è più grande. Uno di questi aveva il dorso graffiato, probabilmente dalla lotta. Noi da lontano vedevamo che stavano interagendo con una certa vivacità, emergendo dall’acuqa e scontrandosi più volte».
Per gli esperti la confidenza dei delfini con le acque lagunari non è una novità, ma il loro spettacolo attrae sempre maggiore attenzione e conferma che l’habitat per loro resta ancora buono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia