Le slot nei bar della Riviera incassano 13 milioni all’anno

La stima elaborata dall’Ascom, più di 150 locali coinvolti. Il presidente Matterazzo: «Di fronte a queste cifre è difficile aprire un confronto per arginare un fenomeno sempre più preoccupante». Migliaia di persone rovinate economicamente, tanti i casi di dipendenza.
02/03/2013 Roma, inaugurazione del Dubai Palace. Nella foto giocatori alle slot machine video poker
02/03/2013 Roma, inaugurazione del Dubai Palace. Nella foto giocatori alle slot machine video poker

MIRA. Tredici milioni di euro all’anno grazie alle slot machine, arrivano nelle casse di 150 bar, ristoranti o tabacchi della Riviera del Brenta, che le inseriscono all’interno dei locali. Questo il dato choc che arriva da Ascom. Si stima che un locale che tiene in media 5 o 6 slot machine, e che è mediamente frequentato, ricavi di solo aggio (cioè il ricavo esclusi i costi della corrente e la manutenzione) è di ben 85 mila euro. «In queste condizioni e con questi guadagni – fa una riflessione il presidente dell’Ascom Ennio Matterazzo- è difficile chiedere ai locali di togliere le macchinette mangiasoldi, nonostante le tante campagne a favore del loro allontanamento». Va detto poi che i bar in Riviera del Brenta, sono oramai nel 40 % dei casi nelle mani di cittadini di nazionalità cinese.

«Mentre con gli italiani in qualche modo su questi temi è possibile intavolare un discorso – spiega Matterazzo – con i cinesi ci troviamo di fronte ad un muro. Un muro fatto per lo più di difficile comunicazione, visto che poi questi operatori non si iscrivono nemmeno alle associazioni di categoria». In Riviera però ci sono comuni in prima linea contro questa dipendenza dal gioco d’azzardo che ruba alle famiglie la serenità e i soldi. Il Comune di Mira ad esempio lo scorso novembre ha organizzato una manifestazione provinciale contro la ludopatia e ha censito nel territorio la presenza di 224 slot. Il Comune applicare anche un regolamento che vieta le slot nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole o centri anziani.

Il sindaco Alvise Maniero a maggio dello scorso anno premiò il bar “Fermo Posta Café”di Oriago in via Veneto che ha rimosso tutte le macchinette mangiasoldi, e le ha sostituite con il karaoke ed altre attività molto più socializzanti che sul lungo periodo fanno aumentare la clientela. A luglio un altro esempio è arrivato dal bar “Ci voleva” di Fiesso D’Artico. Il Comune di Campagna Lupia invece ha seguito un’altra strada e ha regolamentato con orari fissi l’accensione delle macchinette. Il problema della ludopatia in Riviera del Brenta è molto accentuato. I dati dell’Asl 13 nel 2014 parlavano chiaro: tra Miranese e Riviera erano una settantina i pazienti ormai seguiti dalle strutture sanitarie. Il 66% di questi sono uomini e il 10% è già dipendente da altre sostanze, come alcol o droga. Nella Riviera ci sono però oltre un migliaio di persone che sono ai limiti della patologia e che ogni mese dilapidano migliaia di euro sottraendoli ai bisogni delle rispettive famiglie.

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