«Le sirene e la colonna di fumo al bazar»
MESTRE. «Mi sono svegliata con il suono delle sirene. Erano le 11. Ho sentito tante sirene. Mi sono affacciata alla finestra della mia stanza, che si trova all’undicesimo piano dell’Hotel Plaza e ho visto del fumo alzarsi dalla zona della Moschea Blu e dal bazar». Stella Manente, 23 anni, indossatrice mestrina si trova in queste ore a Istanbul, città dove un kamikaze martedì ha fatto strage di turisti in nome dell'Isis.
Stella è a Istanbul per lavoro. «È la quarta volta che vengo a Istanbul per lavoro faccio dei casting per pubblicità ed è una città che mi affascina. Ogni volta mia madre si preoccupa molto (i genitori di Stella gestiscono il negozio di calzature Bollicine di corso del Popolo, ndr). Quando ho capito che qualche cosa di grave era successo e alla tv hanno iniziato a dare le prime notizie sull’attentato e i morti mi sono informata con la reception sulla possibilità o meno di uscire dall’albergo, infatti avevo degli altri appuntamenti di lavoro».
«Il Plaza si trova nella parte europea della città e all’ingresso ci sono diverse persone in divisa messe a protezione della struttura», continua la ragazza mestrina. «Proprio ieri (lunedì, ndr) ero con il mio manager nella zona del bazar per dei servizi e tutto era tranquillo. A parte il traffico caotico che caratterizza questa città, ci siamo spostati tranquillamente, senza problemi. In nessuna delle zone che ho frequentato ho percepito tensione o altro».
Stella devo tornare in Italia il 17 gennaio. Anche il suo fidanzato lavora in Turchia, opera nel mondo del calcio e ieri era fuori Istanbul per motivi di lavoro. «È grazie a lui che ho trovato questi lavori in Turchia e in questa meravigliosa città».
La giovane modella dice di non aver paura anche perché la zona europea è ben protetta. Per il momento non pensa di rientrare in Italia prima del 17, quando ha il volo prenotato. «Non voglio perdere i contratti che ho firmato. Dopo l’attentato ho subito tranquillizzato i miei genitori, soprattutto mia madre che è sempre in apprensione quando parto per andare all’estero».
Sorride Stella, raccontando i momenti dopo l’attentato: «Ho chiamato il mio manager turco chiedendogli cosa dovevamo fare e se c’erano problemi per spostarci e se non fosse pericoloso uscire dall’albergo. Lui non ha avuto dubbi: dobbiamo andare, bisogna rispettare i contratti, non ci sono problemi. E così nel pomeriggio sono tornata al lavoro e per quattro ore siamo rimasti in giro per Istanbul. Ho visto una città che continuava a vivere».
A Istanbul, nella parte asiatica però, c’è anche Francesco Foradori, studente di Economia di Ca’ Foscari. In Turchia c’è grazie a Erasmus. Racconta: «Ho rassicurato i miei genitori sul fatto che sto bene. Io mi trovo a 15 minuti di metropolitana dal luogo dell’attentato. Qui la situazione è tranquilla».
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