Le rubano l’identità e fanno truffe sul web la vittima si ribella

MOGLIANO. Madre di famiglia, ex guida scout, marito ferroviere, appassionata di naturopatia: nella vita reale questo è il suo identikit e, descritta così, quella di Caterina Polato non può che...

MOGLIANO. Madre di famiglia, ex guida scout, marito ferroviere, appassionata di naturopatia: nella vita reale questo è il suo identikit e, descritta così, quella di Caterina Polato non può che apparire come una storia come tante, fatta di impegno quotidiano e valori. Sul web, invece, attraverso il filtro della realtà aumentata, il suo nome viene associato a una spregiudicata attività seriale di truffe immobiliari online: affitti a prezzi allettanti a Roma, oppure a Milano, nella centralissima via Sforza, annunci che si rivelavano trappole create ad hoc per spillare soldi al malcapitato di turno.

Gli inganni a suo nome sono diventati materia d’indagine per la polizia postale e per diverse procure in giro per l’Italia. Lei per mesi è rimasta all’oscuro di tutto, finché non ha iniziato a ricevere accuse e minacce. È stata costretta a chiudere temporaneamente il proprio profilo facebook e a sporgere querela contro ignoti che le hanno rubato l’identità online: «È una vicenda che mi ha segnato profondamente» racconta oggi Caterina Polato «che spero venga chiarita, per me e le altre persone coinvolte. Ciò che avevo da raccontare l’ho reso pubblico nella speranza che altre persone non diventassero a loro volta vittime inconsapevoli di quanto è accaduto a me. Ho fiducia nella giustizia e nell’autorità giudiziaria». Tutto ha inizio nell’ottobre del 2015, la donna moglianese cercava un appartamento in affitto per un breve periodo a Milano: dopo aver risposto all’annuncio di un sito di intermediazioni immobiliari è stata vittima di un furto d’identità, per aver inviato, su richiesta del “truffaldino” inserzionista, una scansione dei suoi documenti. Non ci fu transazione di denaro ma tanto è bastato per innescare una serie di inserzioni false a suo nome che sfociava sistematicamente in una richiesta di anticipo da 999 euro, via Money Transfer.

Ma Caterina Polato, quella vera, non si è data per vinta: ha reso pubblica la vicenda e ha sporto denuncia.Una storia da cui imparare e con la quale speriamo di contribuire a ristabilire una doverosa verità.

Matteo Marcon



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