Le risse al Vanilla Club Assolto il “buttafuori”

Jesolo. Le violenze del giugno 2009 furono scatenate da un gruppo di clienti Per il Tribunale l’addetto della Security del locale agì per legittima difesa
PELLICANI JESOLO: CHIUSURA DISCOTECA VANILLA
PELLICANI JESOLO: CHIUSURA DISCOTECA VANILLA

JESOLO. Fu legittima difesa e pertanto la "Tribal Security" non era responsabile per le violenze perpetrata nel corso di tre risse nel locale "Vanilla Club" di Luciano Pareschi nel giugno 2009 al Lido di Jesolo. Il titolare della società di sicurezza, Gianluca Curci, che ha coordinato tra l'altro importanti servizi di controllo in occasione di eventi e concerti di Vasco Rossi, Jovanotti e ultimo Carmen Consoli, ha atteso pazientemente molti anni, ma alla fine la verità è arrivata. Un suo addetto era stato dunque denunciato per la violenza subita da un gruppo di giovani coinvolti in una zuffa scoppiata all’interno del noto locale di via Buonarroti quella notte.

Il giudice lo ha assolto con formula piena dopo aver ricostruito la vicenda e ascoltato le testimonianze.

Quella notte era intervenuta anche la polizia di Stato per sedare le risse esplose all'improvviso dopo varie aggressioni e litigi. L'episodio aveva fatto discutere e alimentato l'ennesima polemica in piena stagione estiva sulla gestione della security nei locali. Le indagini preliminari, dunque, non hanno accertato le responsabilità del dipendente della società, che oggi ha cambiato nome e si chiama Tribal Service, sempre coordinata da Curci. Nessuno ha indicato chiaramente l'identità del presunto aggressore che aveva procurato lesioni ai tre ragazzi picchiati.

«Giustizia è stata fatta», commenta il titolare, originario di Conegliano, ma operativo in tutta la provincia e in Italia con i suoi servizi, «voglio anche ringraziare Pareschi per aver sempre creduto in noi. Abbiamo dovuto attendere gli esiti processuali, ma alla fine è stato chiarito che le accuse nei nostri confronti non erano sostenute da prove testimoniali. Quella notte ci furono tre risse in altrettanti punti del locale, e molti clienti si ribellarono alle provocazioni di quel gruppo di giovani che aveva acceso l'alterco e poi la rissa».

Pareschi è stato informato subito della decisione del pubblico ministero. «Noi abbiamo sempre avuto un servizio di sicurezza molto serio e competente», commenta ora la sentenza, «e il nostro obiettivo è sempre e solo stato quello di difendere e tutelare i nostri ospiti perché potessero divertirsi in modo sano. Pertanto, anche se le conseguenze di quella denuncia portarono alla chiusura per tre giorni del locale, oggi possiamo confermare che la giustizia è arrivata al suo traguardo finale e ristabilito la verità».

Giovanni Cagnassi

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