Le reliquie di San Kolbe per l’oratorio

Maerne. Il patronato sarà pronto tra un anno, dedicato al francescano morto in campo di sterminio

MAERNE. Tre frammenti di pietre provenienti da Auschwitz (Polonia) e una reliquia (un capello) di San Massimiliano Kolbe sono state benedette ieri per la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo oratorio a lui dedicato nella parrocchia di Maerne.

Il cantiere dovrebbe durare un anno, o poco più, e saranno costruiti due piani, che ospiteranno un salone polivalente di 200 metri quadri con circa 200 posti, sei stanze per le attività del catechismo, altre a uso magazzino per un totale di 800 metri quadri. Spesa prevista circa un milione di euro a carico della parrocchia. Nel giorno dell’Immacolata, la comunità si è riunita in un’unica messa presieduta dal vice postulatore delle cause dei santi per l’Ordine dei Frati minori conventuali di Padova, padre Giorgio Laggioni, che ha illustrato, tra l’altro, l’eroica vita di San Massimiliano Kolbe. Presenti anche il parroco di Maerne, don Paolo Magoga, il sindaco di Martellago Monica Barbiero e una rappresentanza dei Cavalieri di San Marco. «La reliquia e le pietre» rimarca don Paolo «sono segni molto belli per la nostra comunità. Pur essendo il suo corpo andato perduto nel forno crematorio di Auschwitz, il suo barbiere ne conservò i capelli sapendo che quest’uomo, con ogni probabilità, sarebbe diventato santo. Grazie a padre Laggioni per averci onorato di questo dono. Le pietre simboleggiano il desiderio di costruire l’oratorio su delle rocce solide». Per Barbiero, le parrocchie, nonostante i tempi difficili, riescono a creare luoghi di aggregazione specie per i giovani. «E con un obiettivo» aggiunge «ovvero formare adulti responsabili che crescano dell’accoglienza degli altri». Per eventuali offerte, si può usare il seguente Iban istituito nella Banca Santo Stefano: IT08 S089 9036 1600 0701 0000 0001.

Alessandro Ragazzo

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