Le prossime sfide parcheggi, bretella e il nuovo stadio
Il sindaco e il presidente di Save confermano piena sintonia Brugnaro: «Palazzetto ai Pili, nel Quadrante non c’è spazio»
Foto Agenzia Candussi/Chiarin/ Tessera, aeroporto Marco Polo/ Inaugurazione del nuovo ampliamento del terminal passeggeri
«Le prossime sfide della città sono fuori dai confini aeroportuali». Le elenca Enrico Marchi, presidente di Save: aeroterminal, collegamento ferroviario con l’aeroporto e Quadrante di Tessera. Pezzi importanti di quel «polo intermodale che deve creare, dopo Porto Marghera, un nuovo polo economico alle spalle della città» a cui punta il presidente della società di gestione dell’aeroporto. Si appella alla massima collaborazione con Comune e Regione, Marchi, parlando con i giornalisti. «Sono fiducioso. Mi pare che ci sia ripresa e che sia chiaro che senza queste realizzazioni rinunceremo all’effetto che un grande aeroporto nel territorio potrebbe dare». Soddisfatto dai «fatti concreti che sono l’efficientamento di questa infrastruttura e del fatto che la parola data è stata mantenuta», è il sindaco Luigi Brugnaro. Immancabile anche a lui la domanda sugli sviluppi del confronto sui terreni d’oro del Quadrante, appena oltre la Triestina, via di accesso all’aeroporto. «Parlare di Quadrante, lasciatemelo dire, porta alla fine anche un poco di sfiga», spiega il sindaco di Venezia a chi gli chiede a che punto siamo.
«Abbiamo un pezzo di terra del Comune che daremo al Calcio Venezia per costruire lo stadio con albergo e centro di retail. La cifra è di circa 30 milioni. Una grande cosa per la collettività: ci fanno uno stadio e ci danno anche trenta milioni. Cosa volete di più?».
E Brugnaro ribadisce che non c’è spazio a Tessera per inserire anche il palazzetto che serve alla Reyer. «Non ci sta il palazzetto. La terra è quella, ci sono i calcoli antropici di mezzo e poi è opportuno che ognuno faccia un business specifico senza inserire progetti diversi nel medesimo spazio. Serve differenziare», dice il sindaco che ha rilanciato nei giorni scorsi sul progetto per un palazzetto da 10 mila posti nei terreni di una delle sue società, la Porta di Venezia, ai Pili tra Mestre e Venezia.
Il sindaco precisa: «Il Lido avrebbe dovuto insegnare a tutti che il
fasso tutto mi
non funziona e il risultato è che si blocca tutto. E poi la competizione tra persone serve per far crescere la città», spiega ancora. E conclude a modo suo. «Chi ha soldi da investire deve poterlo fare rispettando la legalità, le leggi e l’ambiente. Hai i soldi? Lo fai e il Comune può dare una mano. Non hai i soldi? Aspetti anche perché i soldi non si stampano». Poi si lancia nell’inaugurazione della aerostazione allargata.
Che la “cura del ferro” sia essenziale per il Marco Polo lo ricorda anche l’assessore Elisa De Berti dal palco: nel suo intervento l’assessore ricorda che ci sono eventi importanti, in primis Cortina 2021, e che l’aeroporto veneziano «fa parte di un sistema intermodale strategico che non può escludere nulla». A partire da un tema ribadito sempre ieri dal ministro Delrio, ovvero l’interconnessione sulla “via della seta” con l’aeroporto di Trieste.
In attesa di concretezza su aeroterminal (nuovi parcheggi anche pubblici, una piazza per Tessera e imbarcadero pubblico per collegare aeroporto e isole veneziane), sul progetto in via di elaborazione con Rfi sulla bretella ferroviaria dalla Venezia-Trieste verso il Marco Polo e sui terreni dell’espansione sul Quadrante, Save pensa ai prossimi 540 milioni da investire in 5 anni e ai 30 milioni di opere di mitigazione promesse al territorio urbano di Tessera.
Mitia Chiarin
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