«Le piste ciclabili vanno rese più sicure»
SPINEA. Biciplan? I flussi li calcolano i cittadini. Ci hanno pensato gli amici della bicicletta della Fiab a contare i passaggi dei ciclisti nei punti critici di Spinea. Non solo: hanno anche osservato come vengono utilizzate le ciclabili, suggerendo, numeri alla mano, dove intervenire. Pronta una relazione, già inviata al Comune, che nei prossimi mesi dovrà pensare un piano generale della mobilità ciclabile. Le osservazioni sono state fatte il 18 settembre, in ora di punta al mattino e confermare quello che tutti possono vedere ogni giorno lungo il famigerato asse di via Roma.
Santa Bertilla. Dalle 7.35 alle 8.45 sono transitati 78 ciclisti in direzione Mirano, 51 verso Spinea. Trentadue erano diretti al Villaggio dei Fiori, 35 vi andavano verso. In totale 196 bici. «Numeri alti», spiegano dalla Fiab, «che evidenzia la criticità di questo tratto dove la ciclabile è interrotta e i ciclisti si trovano a percorrere la strada a fianco delle auto».
Centro. Non tutti utilizzano la nuova pista ciclabile. Davanti al municipio, più o meno nello stesso orario, sono stati contati in direzione Bersaglieri 48 ciclisti in ciclabile, 12 in strada. In direzione opposta quelli sulla pista erano 29, quelli in strada ben 50. Insomma: si corre in ciclabile solo se è comoda e dallo stesso lato del senso di marcia. Per la Fiab un problema da risolvere: «Significa che molti ciclisti provenienti da S. Bertilla preferiscono proseguire dritti senza utilizzare gli attraversamenti per portarsi dall’altro lato dove c’è la ciclabile», spiegano gli amici della bicicletta, «che sia perché sono quasi solo pedonali?». Il presidente della Fiab Mario Burlando spiega: «In caso di incidente, se il ciclista coinvolto è fuori la ciclabile diventa corresponsabile. L’utilizzo delle ciclabili va spiegato, ma anche favorito».
Graspo. All’angolo con via Veronese la Fiab ha contato in direzione Mestre 25 ciclisti sul marciapiede, 65 in strada. In direzione opposta: 18 su marciapiede, 12 in strada.
«Si preferisce rischiare in strada invece che utilizzare il percorso ciclopedonale esistente», rileva l’associazione, «va modificato il progetto di prolungamento della pista nel tratto del Graspo, mantenendo un percorso protetto tutto sul sedime stradale».
Insomma, le piste ciclabili vanno bene ma vanno studiate sulla base delle esigenze della viabilità sulle due ruote, in modo da renderla più razionale e soprattutto più sicura.(f.d.g.)
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