Le "Pietre d'inciampo" per non dimenticare l'orrore

VENEZIA. Le iniziative per la Giornata della Memoria, cioè il ricordo e l'impegno per non fare ritornare i tempi che hanno portato al fascismo e razzismo in Europa e al massacro di milioni di ebrei, antifascisti, rom e sinti, omosessuali e Testimoni di Geova, hanno visto a Venezia il primo caso di "Pietra d'inciampo" posata davanti al luogo di lavoro di una internata poi uccisa in campo di concentramento.
Si tratta della pietra i ottone lasciata davanti all'Università di Ca' Foscari, dove insegnava come lettrice Olga Blumenthal, di religione ebraica, deportata e poi assassinata in campo di sterminio, dopo essere stata espulsa dall'ateneo veneziano solo perché ebrea.
Alla cerimonia ha preso parte l’artista tedesco, nonché autore degli “Stolpersteine” Guenter Demnig, che ha posato personalmente le pietre. Il percorso di quest'anno è inusuale, per i diversi luoghi della Città toccati e per la lectio magistralis che Demnig ha tenuto all'Auditorium Santa Margherita, che ha diviso in due momenti la giornata.
Le prime quattro pietre sono state deposte in via Orso Partecipazio n.4. Poi, alle ore 11, una pietra è stata collocata a Ca’ Foscari e, per la prima volta, non ricorda la residenza, ma il luogo di lavoro della persona deportata.
La posa è ripresa alle ore 14 da via XXII Marzo (civico 2055), per proseguire a San Marco (civico 1731), Castello (civico 5393) e arrivare all'Ospedale Civile di Venezia intorno alle 15.
Qui è stata deposta una pietra collettiva, in ricordo di 15 pazienti deportati nel 1944. Infine altre pietre sono state posate nel Sestiere di Cannaregio, ai civici 5373, 1771 e 105 (calle Priuli).
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