«Le palestre inagibili? Pronto per le ispezioni»
MESTRE. «Non si può rifiutare l'aiuto a chi ne ha bisogno, sarebbe un gesto criminale»: il commissario della Provincia di Venezia, Cesare Castelli, è categorico nel parlare di profughi e accoglienza e ieri, a margine di un incontro a Ca' Corner, ha ribadito la sua intenzione di mettere a disposizione tutte le strutture possibili per garantire un tetto ai rifugiati in arrivo nel territorio, palestre scolastiche comprese. «L'intenzione è quella di creare una sorta di hub centrale che possa indirizzare i diversi luoghi di accoglienza», ha spiegato Castelli, «Principalmente cerchiamo caserme o alberghi dismessi, ma ho già dato indicazione di usare anche le palestre delle scuole come ultima spiaggia, purché siano rispettati alcuni criteri minimi come la separazione dal complesso scolastico o la presenza di servizi igienici». Il commissario ha poi sottolineato come ogni spazio dovrà essere ovviamente allestito con cura per accogliere i migranti, con teli, pannelli e operatori attenti, evidenziando poi come gli ambienti scolastici debbano in ogni caso venire controllati e sanificati prima del ritorno degli studenti, a settembre.
«Ho già sentito alcuni sindaci mettere le mani avanti e dire che le palestre delle loro città non sono agibili per i profughi», ha insistito Castelli, «in questo caso faranno bene ad aspettarsi un'ispezione: se non possono accogliere gli immigrati come possono ospitare i bambini?». Il commissario ha invitato tutti i cittadini a giudicare le recenti ondate migratorie in maniera realistica: «Ormai non si tratta di uno o due sbarchi a Lampedusa, è un intero continente che si sta muovendo, com'è già successo altre volte nel corso della Storia: anche noi italiani siamo stati molto spesso un popolo di migranti e la nostra terra l'abbiamo occupata dopo essere arrivati da molto lontano».
Giacomo Costa
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