Le note di Vasco e le firme degli amici sulla bara per salutare Enrico, morto a 31 anni per un tumore

Questa mattina i funerali del giovane operaio stroncato dal cancro in pochi mesi. Il corteo si è fermato anche a Fusina dove il ragazzo aveva la barca, sua grande passione

Alessandro Abbadir
La folla al funerale di Enrico Dante sul sagrato della chiesa di Oriago (foto Pòrcile)
La folla al funerale di Enrico Dante sul sagrato della chiesa di Oriago (foto Pòrcile)

ORIAGO. Sulle note della canzone “ Vivere” di Vasco Rossi, una folla commossa questa mattina, mercoledì 15 dicembre, ha dato l’addio nella chiesa e sul sagrato della parrocchia di San Pietro in Bosco ad Oriago a Enrico Dante, il giovane di 31 anni stroncato da un tumore in pochi mesi. Tantissimi amici con un grande cartello davanti alla bara con scritto “ Ciao Capitano” e le foto di Enrico hanno atteso l’uscita della bara dalla chiesa.

E dopo le note di Vasco, prima che il corteo funebre lasciasse la chiesa, gli amici hanno firmato sul feretro con i pennarelli indelebili, un ultimo saluto prima dell’addio definitivo. Il corteo funebre poi si è fermato dopo il funerale anche a Fusina, dove Enrico aveva ormeggiato la sua barca con cui faceva tante escursioni in laguna.

Enrico, operaio all’azienda Simar di Porto Marghera, aveva partecipato a diverse gare automobilistiche con il team Tissio Racing, mietendo buoni successi in questa disciplina sportiva.

«Mio fratello fino a questa estate stava bene», aveva raccontato la sorella Laura, «Non aveva mai avuto problemi di salute. Ha cominciato ad avere dei disturbi solo verso il mese di luglio. Dopo alcuni esami è subito apparso che si era ammalato di un tumore molto aggressivo. Enrico da quel momento ha lottato con tutte le sue forze contro la malattia, ma purtroppo si è trovato davanti ad un male molto aggressivo».

Enrico Dante lascia il papà Luciano, la mamma Paola, la sorella Laura, il cognato Fabio, la nipotina Anita, il nonno Silvano.

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