Le immagini della laguna dallo spazio

Scattate lo scorso 14 marzo dagli astronauti della Stazione spaziale internazionale e pubblicate nell’Atlante della Laguna

VENEZIA. L'Atlante della Laguna - il geoportale della laguna, del territorio e della zona costiera di Venezia - si arricchisce di sette nuove immagini scattate lo scorso 14 marzo dagli astronauti della Stazione spaziale internazionale.

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Le foto, che sono state georeferenziate e mosaicate dall'Osservatorio della Laguna e del Territorio e inserite tra le mappe, sono disponibili sul portale www.atlantedellalaguna.it nella sezione dedicata ai Progetti speciali - Foto Nasa dalla Stazione spaziale internazionale. «Queste immagini - ha spiegato Gianfranco Bettin, assessore comunale all'ambiente - permettono di avere una visione della laguna quasi in tempo reale e di confrontarla col passato, attraverso un portale 'amichevolè che si prefigge di mettere gratuitamente a disposizione del cittadino moltissime informazioni cartografiche e non, che altrimenti sarebbero di difficile accesso. Interessanti sono anche le foto notturne, dove si può osservare il forte inquinamento luminoso che si riscontra sia in Terraferma che a Venezia». Dal 2009, William Stefanov, responsabile dell'International Space Station Program Science Office for Earth Observations, segnala allo staff dell'Atlante quando gli astronauti in orbita fotografano la laguna di Venezia. Grazie infatti ad un accordo informale tra il Comune di Venezia e il Johnson Space Center della Nasa, la laguna è considerata un target prioritario per gli astronauti a bordo della Stazione spaziale. «Con delle semplici operazioni web gis - hanno spiegato i responsabili dell'Atlante - è possibile sovrapporre diverse basi cartografiche dal 1810 ad oggi, per apprezzare le trasformazioni nel tempo che hanno interessato questo fragile ambiente. Inoltre le immagini fornite dalla Nasa sono preziose perchè permettono di avere una visione della laguna di buona qualità quasi in tempo reale e a costo zero. Queste foto infine possono essere utilizzate anche dagli studenti per ricerche e approfondimenti e rappresentano quindi un valido strumento educativo».

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