Le graduatorie Ater ci sono ma le case restano vuote

Il 28 agosto è stato pubblicato l’elenco delle famiglie che hanno diritto all’alloggio ma non possono andare nella palazzina di via dei Salici: manca il certificato Erp



C’è la graduatoria, mancano le case: si può riassumere così la situazione degli alloggi Erp a Santa Maria di Sala. Dal 28 agosto è pubblica la graduatoria provvisoria, stilata dall’Ater, per l’assegnazione di alloggi a canone calmierato a nuclei familiari in stato di necessità. Sono 25 i richiedenti che avrebbero diritto a una casa popolare, a fronte di 3 persone escluse dal bando per mancanza di requisiti. Il documento sarà esposto nell’albo pretorio fino al 27 settembre, per permettere eventuali ricorsi. Dopo di che si potrà stilare la graduatoria definitiva, che dovrebbe essere pronta entro fine ottobre.

C’è però un problema: i vincitori del bando rischiano di esserlo solo sulla carta, perché Santa Maria di Sala non dispone di alloggi liberi classificati come Erp, condizione necessaria per concederli con affitto ribassato. Forse se ne potrà assegnare uno, dicono all’ufficio casa, lasciato vuoto da un’inquilina deceduta, ma non di più. Eppure spazi ce ne sarebbero: da anni attendono di essere riempite le palazzine Ater in via dei Salici, a due passi da Villa Farsetti, 12 appartamenti. Si tratta di un complesso moderno, spazioso, che ha superato tutti i collaudi di abitabilità. L’unico ostacolo? Non è mai stato convertito in alloggio Erp: è assegnabile solo a canoni proibitivi, intorno ai 500 euro mensili. L’Ater sostiene di aver già effettuato la conversione con una delibera interna, ma dal Comune smentiscono: «Non abbiamo ricevuto comunicazioni in questo senso, a noi risulta ancora non Erp».

«La situazione è paradossale», secondo il sindaco Nicola Fragomeni, «questa storia si trascina da anni e gli appartamenti rischiano il deperimento se non ci danno il via libera per assegnarli». Le palazzine di via dei Salici sono state costruite anni fa da Residenza Veneziana srl e cedute ad Ater per 2,5 milioni di euro. Nel 2014 erano state oggetto di un esposto presentato dalla Regione Veneto alla Corte dei Conti, che accusava le due società di danno erariale. Residenza Veneziana è stata poi assorbita dall’Ater nel 2015, ma i problemi giudiziari e burocratici hanno ostacolato l’iter per rendere assegnabili gli appartamenti. A rallentare ulteriormente il tutto una legge regionale del 2017, che ha imposto a Comune e Ater una nuova convenzione. Il bando Erp 2019 è uscito in febbraio, pur nell’assenza di case libere. La legge obbliga i Comuni a indire il concorso con cadenza almeno biennale, indipendentemente dalla disponibilità di alloggi. Di qui la graduatoria: gli aventi diritto hanno Isee inferiore a 20.000 euro e vivono in Veneto da almeno 5 anni. Per loro i canoni calmierati, non superiori ai 150 euro mensili, sarebbero una boccata d’aria. Ma rischiano di dover attendere ancora a lungo. —



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