Le fiamme distruggono la casa venduta all’asta a Malcontenta: l’incendio è doloso
Bruciate anche lastre di amianto insieme a vecchi mobili. Vandalismo o vedetta? Complicato intervento dei pompieri
MALCONTENTA. Incendio doloso con rischio inquinamento da amianto in via Stazione a Malcontenta. Un incendio, per un casolare comprato all’asta, che rimane un giallo. Indaga la polizia.
L’incendio è sc oppiato intorno alle 20 di giovedì sera. La zona dove si trova il rustico non è facilmente raggiungibile. Sono stati alcuni abitanti di Malcontenta ad accorgersi del fumo e a dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Mira con due squadre.
A bruciare è stato un annesso al casolare, sotto al quale erano state accatastati i vecchi mobili che in precedenza arredavano il casolare. Il problema vero non sono state tanto le fiamme che stavano divorando i vecchi mobili, ma bensì il fatto che l’incendio ha interessato una copertura in lastre di eternit realizzate in cemento amianto.
Il fuoco, in questi casi, libera nell’aria fibre di amianto, sostanza cancerogena e molto pericolosa per la salute. I vigili del fuoco hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e sul posto sono arrivate due volanti della polizia.
La presenza dell’amianto e il rischio che delle particelle della sostanza si disperdessero nell’aria ha richiesto l’intervento dei tecnici dell’Arpav che hanno avviato un’analisi di quanto il fumo disperdeva nell’aria. Dai campioni raccolti non sono emersi valori superiori al massimo consentito per i vari inquinanti. L’incendio è stato spento in circa mezz’ora. Successivamente i vigili del fuoco hanno smassato quanto andato in fiamme messo in sicurezza la zona.
La campionatura dell’aria e di quanto ricaduto al suolo è durata anche dopo lo spegnimento delle fiamme. Fin da subito è apparsa evidente la natura dolosa dell’incendio. Infatti non ci sono collegamenti elettrici che possono far pensare ad un cortocircuito e accanto ai mobili non era parcheggiato alcun macchinario col motore a scoppio che possa aver innescato, per surriscaldamento, l’incendio. Da quanto si è appreso sarebbero stati individuati alcuni punti di innesco.
La polizia sta ora cercando di capire chi ha dato fuoco e perché lo ha fatto. Per ora nulla viene scartato. Potrebbe essere un atto vandalico fine a se stesso oppure una vendetta contro chi ha acquistato l’area durante un’asta pubblica.
Ad acquistarla è stata un’azienda agricola della zona. Il titolare intervenuto sul posto ha spiegato di avere già incaricato una ditta per la bonifica dell’area dall’amianto. L’intervento doveva iniziare a breve. Per il momento tutto è stato fermato. Infatti il magistrato di turno ha deciso di sequestrare l’area. Intende chiarire alcuni punti sulla vicenda.
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