Le Dolomiti a un passo da San Marco
VENEZIA. Alzarsi al Lido, puntare il binocolo a nord e sentirsi circondati dalle Dolomiti innevate. Solo che questa volta, il calendario segna primavera inoltrata. Lo spettacolo dello «stravedamento» si è ripetuto anche ieri, con il classico florilegio di fotografie piovute sui social network.
Un fenomeno che, solo in alcune giornate particolarmente limpide, riesce ad accostare il campanile di San Marco, ritto davanti alle Dolomiti, come se le montagne spuntassero dalla periferia di Mestre. Approfittando del cielo terso e della inaspettata apertura di una finestra di bel tempo, molti fotografi si sono quindi esercitati nella nobile arte di questo fenomeno tutto veneziano, dando vita a un festival di immagini davvero straordinarie.
Tra questi il blogger e fotografo jesolano Claudio Vianello, partito nella prima mattinata di ieri da Punta Sabbioni alla volta di Malamocco. Ad attenderlo c'era uno spettacolo meraviglioso: uno straordinario connubio tra architettura - quella di piazza San Marco e delle chiese di San Giorgio e San Francesco della Vigna - e natura. Con le montagne più belle d’Italia, le Dolomiti, pronte a regalare a Venezia uno sfondo ai limiti dell’irreale, come in un quadro di Escher. Il campanile di San Marco si stagliava, maestoso, giusto davanti al monte Civetta. La Schiara, l’Agner e il Pasubio che si toccavano con mano.
Bizzarrie di questi giorni, in cui il termometro è sceso di dieci gradi rispetto alle medie stagionali, dando via a una coda dell’inverno che non accadeva da mezzo secolo: passi montani chiusi per neve, qualche impianto da sci riaperto in extremis, temperature polari e disagi alla circolazione.
Un’anomalia che ha una spiegazione: «La discesa di una bassa pressione di origine artica: fenomeno piuttosto anomalo a maggio» spiega Marco Monai, dirigente del Servizio centro meteorologico del Veneto. «La conseguenza più immediata è stata la neve a bassa quota, persino a 600 metri. Così come basse sono state le temperature».
Una curiosità: nelle province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso, le temperature più alte della giornata si sono registrate nella notte tra il 4 e il 5 maggio. La massima registrata nella stazione di Cavallino-Treporti è stata di 13 gradi, alle 3 di notte. La massima diurna, invece, è stata registrata alle 12 ed era pari a 10 gradi. Situazione analoga, quella verificatasi a Padova, con la stazione di Legnaro che ha registrato una massima di 13 gradi alle 3 di notte, mentre durante la giornata non si è saliti oltre i 9 gradi. A Belluno, invece, alle 3 di notte c’erano 10 gradi; 7, durante la giornata. Ieri le temperature sono salite in tutta la Regione, con una massima di oltre 16 gradi a Venezia e Padova, di 15 gradi a Belluno: tutte registrate durante il giorno. Con la conseguenza di un innalzamento di ben 6 gradi della temperatura percepita.
«Nei prossimi giorni - aggiunge Monai – ci sarà un netto cambiamento, poiché il nucleo di aria fredda di origine artica si è già spostato. Oggi le temperature saliranno ulteriormente, mentre domani e dopodomani ci sarà un nuovo peggioramento, dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a quello del fine settimana, infatti non ci saranno nevicate a bassa quota». —
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