Le critiche: «Per l’Off shore era opportuno attendere Musolino»

«Forse era opportuno attendere l’insediamento del nuovo presidente dell’Autorità portuale prima di firmare un contratto da 4 milioni di euro. Anche perché il suo indirizzo non è assolutamente...
Il nuovo presidente in pectore del porto di Venezia, Pino Musolino
Il nuovo presidente in pectore del porto di Venezia, Pino Musolino

«Forse era opportuno attendere l’insediamento del nuovo presidente dell’Autorità portuale prima di firmare un contratto da 4 milioni di euro. Anche perché il suo indirizzo non è assolutamente irrilevante». Michele Mognato, deputato veneziano del Pd, è sempre stato a favore del progetto off shore. E anche della politica di Paolo Costa, di cui è stato vicesindaco. Ma adesso attacca le modalità con cui ieri mattina in municipio è stato firmato il contratto per la progettazione. Solo due giorni dopo l’annuncio ufficiale della nomina del successore di Costa, il veneziano Pino Musolino (in foto). «Il progetto dell’off shore», scrive Mognato, «attende ancora l’approvazione in linea tecnica da patte del Cipe, atto necessario per garantire il finanziamento dell’opera, previsto dalla legge. È anche noto che su quel progetto c’è una forte contrarietà di altri porti e che lo stesso ministero nutre dubbi e perplessità». Dunque, secondo il deputato veneziano, «è necessario che il ministro chiarisca nelle sedi istituzionali qual è la linea del governo su questo punto, anche per definire le politiche future di sistema dell’economia del mare».

«Questa indecisione», conclude Mognato, «provoca incertezza di cui le migliaia di lavoratori e le tante imprese non hanno assolutamente bisogno».

Critiche vengono anche dalla Lega. «Non si capisce perché tutta questa fretta di firmare un contratto da parte di un presidente scaduto», dice Giovanni Anci, ex membro del Comitato portuale, «perché non hanno aspettato il nuovo presidente?». (a.v.)

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